Scuola, contro il bullismo omofobico

  

L’enciclopedia Treccani pubblicherà dal 27 marzo, nella sezione Scuola del portale www.treccani.it, il dossier ‘Bullismo e omofobia: alcune istruzioni per l’uso’ che offre materiali di supporto al lavoro degli insegnanti, Per fornire risposte concrete al mondo della scuola sul bullismo omofobico.

”Il ragazzo identificato come omosessuale – aldilà del suo reale orientamento sessuale –  vittima di episodi di bullismo va incontro a rischi a breve e lungo termine di natura diversa: comportamenti di ritiro come l’abbandono scolastico, autoemarginazione e isolamento, alterazioni nella sfera affettivo-relazionale, problemi psicosomatici, depressione, ansia, insonnia, comportamenti autodistruttivi fino al suicidio”, spiega nel dossier Vittorio Lingiardi, direttore della Seconda Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica della Sapienza di Roma.

“Ci complimentiamo con la Treccani che offre un reale strumento formativo per gli operatori scolastici” – dichiara il presidente nazionale Arcigay Aurelio Mancuso – “è importante non lasciare sole le vittime del bullismo omofobico, che più di ogni altre trovano difficoltà nell’ottenere un sostegno dai compagni e dalle famiglie, a causa di una cultura omofobica che addita e isola nella vergogna chiunque possa avere a che fare con diversi orientamenti sessuali.”

Sta partendo un nuovo progetto nazionale di Arcigay, finanziato dal Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali, che si rivolge proprio alla creazione di interventi per la prevenzione del bullismo di origine omofobia” – racconta Marco Coppola, responsabile Arcigay Scuola – “Si svilupperà attraverso la produzione del primo report nazionale sul fenomeno, un ciclo di seminari di formazione per operatori scolastici dell’Associazione e azioni di intervento rivolte a giovani e studenti.”

“L’esperienza di Arcigay nel campo della formazione di studenti e insegnanti sui temi dell’educazione all’alterità e della destrutturazione dei pregiudizi è ormai decennale e con questo progetto ministeriale avremo occasione di fare circolare le nostre competenze attraverso tutti i nostri 45 comitati territoriali


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