Si è concluso ieri il Palermo pride 2011, una kermesse che ha unito le rivendicazioni della comunità LGBTQ (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, queer) a eventi culturali (come le mostre di Letizia Battaglia e di David Trullo e le performance di Emma Dante) all’impegno antimafia, alle rivendicazioni lesbofemministe, all’omogenitorialità, alle tematiche del lavoro e delle discriminazioni. Un grandioso corteo colorato, composto da 13 carri e da circa 20.000 persone ha attraversato il centro della città, da piazza Magione a piazza Castelnuovo (“piazza Politeama”) .
Qui, nella piazza principale della città si è svolto il concerto finale, offerto dagli organizzatori alla città. Sul palco si sono alternati i Matrimia, gli N’kanto d’aziz, i LIcks, l’orchestra popolare Rosa Parks, Matilde Politi e i Lassatili Abballare. Insieme a loro gli interventi dei portavoce del pride (Massimo Milani, Luigi Carollo, Barbara Amodeo, Daniela Tomasino), di Sergio Rovasio, presidente dell’associazione radicale Certi Diritti, di Francesca Marceca, presidente di Agedo, Giordana Curati della segreteria nazionale di Arcilesbica, Carlo Cremona presidente di I Ken, Giulio Spatola Mr. gay Europe 2010-2011.
Il comitato pride segnala però un episodio di violenta discriminazione avvenuto in piazza Castelnuovo.
All’arrivo in piazza, 2 volontarie e la segretaria di Arcigay Palermo, Giulia Alagna, mentre stavano smontando il carro dalle decorazioni, sono state assalite da un gruppo di circa venti persone, uomini e donne, che le hanno apostrofate, palpeggiate, hanno lanciato loro una bottiglia di birra e le hanno inseguite fino a via Ruggero Settimo. Il grosso dei partecipanti erano ancora fuori dalla piazza, gli organizzatori erano impegnati vicino al palco, la polizia era lontana e le tre ragazze sono rimaste isolate in balia degli aggressori omofobi.
Gli aggressori hanno iniziato a toccarsi i genitali, a insultare le volontarie (“arruse, pulle”, ovvero “lesbiche, puttane!” in dialetto palermitano, “Lesbiche di merda. Fate Schifo. Ho il cazzo così lungo che ti arriva sino in testa. Froci di merda” ), a cercare di bloccarle e a insidiarle sessualmente.
L’associazione valuterà, insieme con il coordinamento Palermo pride e con le volontarie coinvolte, se procedere ad una denuncia verso gli aggressori, che potrebbero anche essere stati inquadrati nelle foto scattate dai partecipanti al pride.
Il bilancio complessivo del pride resta comunque grandemente positivo: pochi imbecilli non sono riusciti a rovinare una giornata di festa e di celebrazione delle libertà civili e dei diritti umani.
Arcigay Palermo