“Ecco gli onorevoli gay e omofobi” La lista sul web fa infuriare i politici

  

di FRANCESCA SCHIANCHI
ROMA – Una lista di dieci nomi. Ci sono politici del Pdl, dell’ Udc, della Lega. Messi in fila, uno dopo l’altro, additati come gay omofobi da un blog pirata che aveva annunciato già una settimana fa l’operazione cosiddetta di «web outing». L’elenco è apparso ieri mattina e subito ha scatenato le polemiche: da parte del mondo politico, concorde nel condannare la pubblicazione, definita assolutamente illecita dal garante della privacy Pizzetti, ma anche dalla galassia «lgbt», in gran parte schierata contro l’iniziativa: «Un miserevole rigagnolo di pettegolezzi», la bolla il presidente dell’Arcigay, Paolo Patané.

«Un’operazione certamente estrema ma che dà anche voce a un sentimento di indignazione diffuso nella comunità gay italiana», assolve invece l’operazione Aurelio Mancuso, leader storico del movimento omosessuale e presidente di Equality Italia. Dell’ iniziativa, ventilata a luglio quando la legge sul reato di omofobia venne bocciata alla Camera, è considerato il «padre ispiratore», come lui stesso si è definito nei giorni scorsi, pur chiarendo di esserne rimasto escluso: il progetto è portato avanti da un gruppo di internauti anonimi, probabilmente residenti all’estero. «Ribadisco che il sottoscritto non c’entra nulla», insiste ora, quando parte del mondo omosessuale gli rimprovera la «paternità politica» dell’iniziativa, come il direttore di Gay.it, Alessio De Giorgi.

Anche la politica dice la sua, e le reazioni vanno dall’indignato all’ironico. «Mi era giunta notizia che il mio nome sarebbe stato strumentalmente inserito in un elenco infamante. Per un attimo ho temuto che mi inserissero in quello degli interisti occulti. Tutto sommato meglio così », scherza il vicecapogruppo del Pdl Massimo Corsaro. «Ho già ricevuto un centinaio di telefonate di donne in apprensione, a cominciare da mia moglie Diana», ironizza anche Mario Baccini, «a seguito della notizia mi hanno assicurato che si sta costituendo un comitato femminile per la tutela del maschio latino che lancerà una campagna di adesioni e raccolta firme affinché l’Unesco mi riconosca come maschio patrimonio dell’umanità». Ricorre all’ironia anche il capogruppo al Senato del Pdl, Maurizio Gasparri, «pur con rispetto verso tutti, devo ammettere di essere un banale eterosessuale».

Si tratta di «fantasie malate di personaggi inqualificabili» secondo il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni; «una bufala cinica e violenta» per la ministra delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, che «fomenta l’intolleranza e, quindi, la violenza». Un’ operazione «vergognosa e indecente» per il sottosegretario Carlo Giovanardi e qualcosa «a metà fra una sorta di esercitazione goliardica e una inconsapevole operazione di demonizzazione» per il capogruppo Pdl Cicchitto. Commenti di condanna arrivano anche dall’Idv e dal Pd. Paola Concia, unica gay dichiarata in Parlamento, definisce l’outing una «pratica estrema e violenta» figlia però, dice, «dell’esasperazione dei cittadini omosessuali e transessuali» che «sono cittadini senza alcun diritto».


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