Mantova a Teatro con Rent

  

Domenica 18 e lunedì 19 dicembre alle ore 21:00
al Teatro Paolo Trogi (via Montello 14) di Casinalbo
un musical già vinciore di due Tony Award in una
veste registica volutamente diversa dall’originale di Broadway

Un musical che affronta con coraggio i temi della malattia,
della precarietà esistenziale, della differenza e della dignità umana.

RENT è…

Il New York Times ha definito Rent “un coinvolgente e significativo musical che corre su di un’elettrica corrente di emozioni” e USA Today ha scritto: “la maggior parte dei mega-musical di Broadway sembrano falsi In confronto. Come tutte le opere rivoluzionarie, Rent fa sembrare antiquato tutto il resto dello stesso genere”.

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RENT è un’opera rock, un musical effettivamente diverso da tutti gli altri, dopo il quale nel mondo di Broadway qualcosa è cambiato definitivamente. Un musical sulla vita vera, sulle difficoltà che a volte la rendono più che insopportabile da vivere, che parla di problemi reali immergendo il pubblico in un’atmosfera che è insieme di coinvolgimento, sofferenza e fa

scinazione. Senza mai dimenticare il lato ironico, divertente della vita, quei lustrini magici che ti possono cadere addosso anche nel mezzo della tragedia. Il tutto però non edulco

rato, senza mai indulgere alla facile miscela romantico-sgambettante che è ormai il marchio di fabbrica di tanti, troppi musical.

Questa storia, che comincia il giorno della Vigilia di Natale, e si conclude quello dell’anno successivo, in una serrata scansione temporale, parla di tossicodipendenza, omosessua

lità, AIDS, depressione, suicidio, sfratti esecutivi, senzatetto, precarietà della vita, dell’amore, del lavoro, dell’arte. É stata scritta nel 1996 ma potrebbe essere tranquillamente dei nostri giorni. Protagonisti un gruppo di amici artisti che vivono insieme nell’East Village newyorkese degli anni novanta, quando la lotta contro l’Aids era all’ordine del giorno (ma non dovrebbe esserlo anche oggi? Non l’abbiamo forse troppo dimenticata? Oggi, in Italia, non in Africa, non nel Sud-Est asiatico, si contano 12 nuovi contagi al giorno, uno ogni due ore).

Rent, lo sappiamo tutti, significa “affitto”, ma non è solo di affitto immobiliare che si parla in quest’opera… I giovani protagonisti dello spettacolo (che è ispirato nientemeno che a La Bohème di Puccini) rifiutano di vivere in affitto, e cioè in modo non autentico, non totalizzante, praticamente tutto: emozioni, amore, lavoro, possibilità… Una condizione

esistenziale simile a quella che viviamo anche oggi: una generazione privata della progettualità è una generazione che non può vivere davvero appieno. A meno che non si sia qualcuno di davvero magico, e speciale, un personaggio che naturalmente in questa musical non manca, e che incarna l’amore vero, Angel: in barba alla malattia, all’insicurezza, allo sfacelo di tutto, Angel vive “no day but today” (solo l’oggi, il momento che stiamo vivendo), e riesce davvero a trovare nella generosità, nell’aiuto incondizionato dato agli altri, anche agli estranei, una ragione di vita che in fondo gli altri personaggi non hanno.

Ma per fortuna non solo le malattie sono contagiose: l’esempio di Angel porterà aria nuova in tutto il gruppo di bohémiens, che alla fine capiranno quanto l’amore, anche se disperato, e l’amicizia incondizionata e freterna siano le uniche vere armi in loro possesso.

Questi caratteri, come dicevamo, sono gli stessi de La Bohéme, con qualche rimaneggiamento nei nomi (ma Mimi rimane, e non poteva essere altrimenti!), che da Parigi si trasferiscono nella Grande Mela, trasformando la tubercolosi in AIDS e la povertà solo materiale di Marcello e compagni in qualcosa di ancor più insidioso, virale appunto, come il non poter essere più se stessi (“I don’t own emotion, I rent” – dicono I due protagonisti al culmine del dramma). L’amicizia, la collaborazione, il superamento delle differenze, e soprattutto l’amore come unico antidoto al male di vivere, rimangono alla fine I più forti messaggi quest’ opera, estremamente corale e suggestiva (in scena sono coinvolti una ventina di attori).

L’autore di questo spettacolo, che ha debuttato nell’aprile del 1996 a Broadway, è il Premio Pulitzer Jonathan Larson, due Tony Award, prematuramente scomparso all’età di 36 anni, il giorno stesso della prima della sua opera, senza poterne godere il successo.

MOOSEE

L’associazione, nata a Casinalbo nel 2011, è formata da attori, cantanti, musicisti, tecnici e appassionati di teatro e musical, provenienti da diverse realtà associative e culturali del territorio (Teatrino della Rocca, S.T.E.D., Compagnia delle Mo.Re). Da segnalare che I lavori di ammodernamento del teatrino, voluti e sostenuti economicamente dalla Parrocchia, sono stati tutti eseguiti a mano, con grande sforzo collettivo, dai componenti dell’associazione, che ne ha fatto la propria sede. Lo spettacolo vuole essere anche un omaggio a Paolo Trogi, l’indimenticato artista di Casinalbo, prematuramente scomparso, che da quello stesso palcoscenico ha dato vita a decine di spettacoli di successo spesso a scopo di beneficenza come attore, regista e scenografo, con la sua compagnia Scena e Retroscena.

Ecco qualche estratto dallo statuto di MOOSEE, che si apre con una citazione molto importante:

L’arte è esperienza di universalità. Non può essere solo oggetto o mezzo. È parola primitiva, nel senso che viene prima e sta al fondo di ogni altra parola. È parola dell’origine, che scruta, al di là dell’immediatezza dell’esperienza, il senso primo e ultimo della vita. (Karol Wojtyla)

“L’arte è vita, questo è quello in cui crediamo, per il quale come associazione ci impegnamo a promuovere la diffusione delle arti e della cultura in tutte le sue forme: musica, teatro, scrittura, poesia, danza, fotografia, pittura e ogni altra esperienza di universalità, affinché alla cultura sia riconosciuto il valore educativo, didattico e di crescita fisica e morale. Moosee si occupa quindi di organizzare spettacoli, incontri, dibattiti, conferenze, corsi relativi alle arti in tutte le sue forme, di favorire forme di collaborazione tra gli associati contribuendo alla creazione di reti di contatti; di promuovere la crescita morale e civile di quanti, a qualsiasi titolo, ne entrano a far parte.

D- Come mai la vostra scelta è caduta proprio su Rent?

R- Per iniziare, noi di Moosee, abbiamo scelto di rappresentare questo musical, perché ha fatto pulsare i nostri cuori all’unisono e ci ha resi un gruppo forte, pronto a trasmettervi tutte le emozioni che si provano quando si guardano otto amici lottare contro l’Aids, amandosi e sostenendosi a vicenda fino all’ultimo.

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

www.moosee.it

Silvia Malavolti
Associazione Culturale MOOSEE
Ultimo aggiornamento Venerdì 16 Dicembre 201


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