Salerno apre alle famiglie di fatto

  

La proposta di Arcigay è giá diventata una bozza di provvedimento che Sel sottoporrá a De Luca
Favorevoli anche alcuni sacerdoti: «Occorrono uguali diritti per tutti»
DI BARBARA CANGIANO
La proposta è stata lanciata da Arcigay. Ma il riconoscimento della “famiglia anagrafica basata su vincoli affettivi” è una svolta che potrebbe riguardare tutti, indipendentemente dalle scelte sessuali. Il progetto – al quale sta lavorando giá da tempo il consigliere comunale di Sel Emiliano Torre, di concerto con l’associazione di Antonello Sannino e Campania Rainbow – sará oggetto di un incontro con il sindaco (previsto per la prossima settimana) e di un ordine del giorno da portare all’attenzione del prossimo consiglio comunale.
• In alcuni Comuni, come ad esempio Torino, l’attestato della “famiglia anagrafica basata su vincoli affettivi” è giá realtá. «E’ una battaglia che stiamo portando avanti da tempo – spiega Torre – Ho giá predisposto una bozza del provvedimento sottoposto all’attenzione di commissioni e di alcuni esponenti della giunta. Si tratta di uno strumento che esula dalle scelte sessuali e che consentirebbe anche a coppie etero di poter partecipare a bandi per alloggi e contributi». Prima di Sel, le Unioni Civili furono il tema di una campagna portata avanti da Radicali e Socialisti. «Mi auguro che su queste tematiche intervenga lo Stato – ha chiarito Michele Capano dei Radicali – In ogni caso, alla luce del nuovo ruolo assunto dai Comuni, è doveroso che i sindaci non si nascondano dietro a un dito ed affrontino con chiarezza la questione». Favorevole alla famiglia anagrafica come alle Unioni Civili anche Wilma Tabano di Spaziodonna: «Ognuno deve essere libero e tutelato» spiega. Idem per Carlo Noviello, presidente del Villaggio di Esteban, associazione impegnata proprio nel supporto delle famiglie in difficoltá: «Sono d’accordissimo e spero che questa iniziativa venga accolta in tempi rapidi non solo a Salerno, ma in tutta Italia». A “benedire” il progetto, pure padre Giovanni Pasquariello: «La tutela dei diritti deve riguardare tutti. E anche se non si parla di famiglia nel senso classico, bisogna andare oltre l’etichetta, perchè la Chiesa è e deve essere accoglienza». Dello stesso avviso don Benedetto D’Arminio, parroco di San Paolo: «Quando due persone si vogliono bene è sempre una cosa bella, indipendentemente da tutto. La Chiesa, ma anche lo Stato, nutrono preoccupazioni di fronte ad unioni non consacrate dinanzi ad un altare o da un pubblico ufficiale, ma i diritti sono tali per tutti gli esseri umani». Di diverso avviso Antonio Mola di Giovane Italia e Rosario Peduto del Pdl: «Siamo curiosi di sapere se De Luca è convinto che gli enti e la politica devono aiutare la famiglia tradizionale, o se dobbiamo normare anche semplici vincoli affettivi».


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