La bomba del sabato sera

  

L a farfallina di Belén (dice l’esperto che il tatuaggio simboleggia l’evoluzione, e dire che si pensava fosse la storia più vecchia del mondo) vale dieci punti meno di Celentano: la seconda serata di Festival totalizza 11 milioni e 55 mila spettatori, con uno share del 37, 29 %, nella fascia più pregiata per gli investitori pubblicitari, cioè il prime time e 6 milioni 13 mila spettatori (47, 2 %) nella seconda fascia. La prima serata aveva fatto il 48 %. Rispetto a un anno fa, gli ascolti della prima parte sono scesi di due punti e gli spettatori di un milione, nella seconda lo share è in calo di due punti e mezzo e il numero di spettatori di due milioni. La partita di Champions League sulla seconda rete – fa notare il direttore di RaiUno Mazza – ha registrato 12 punti di share. Vero, come è vero che Mediaset si è ritirata per non dar troppo fastidio. I dirigenti di Viale Mazzini si dicono soddisfatti: vedremo se anche senza “l’evento” gli ascolti terranno. A guardare i loro visi, forse anche loro non sono così convinti. Perché? Avere Celentano porta guai (e quanti), non averlo toglie ascolti: si chiama vicolo cieco. La prova televisiva la fornisce il Tg 1 della sera: lanciando il collegamento con Sanremo, Susanna Petruni annuncia il ritorno di Celentano per sabato. Due minuti dopo, al microfono di Mollica, Mazzi annuncia: “Adria-no è imprevedibile, potrebbe arrivare anche stasera”. Ma il giochino non può durare troppo, lo sanno anche loro. ARCHIVIATA la trionfalista velina sul successo di share, prendono la parola Rocco Papaleo, la bella e risorta Ivana Mrazova e Gianni Morandi. Che cade dalle nuvole quando gli vengono riportate le critiche di Gay centre e Arcigay. Le associazioni gli rimproverano la frase “non ho nulla contro gli omosessuali” pronunciata durante la performance dei Soliti idioti che hanno inscenato un matrimonio gay. “Ma che cosa dovevo dire?”, risponde sorpreso il conduttore. Lì vicino Papaleo suggerisce: “Dovevi dire che li adori”. Mazzi ci tiene a precisare che non è colpa di Celentano se martedì è saltato un break pubblicitario da 700 mila euro. È stata colpa del disguido sulle macchinette del voto. “Dettagli” a parte, tutta l’attenzione è ancora su Celentano. Il direttore di rete chiarisce la sua posizione: “Non intendo dimettermi né autosospendermi (come fece Del Noce nel 2005 durante la trasmissione Rockpolitik, ndr). Quanto ai contenuti dell’intervento, sì credo che Celentano abbia violato il codice etico della Rai”. A grande richiesta della stampa arriva anche il commissario Marano. Che subito precisa: “Non sono qui per bloccare lo show di Celentano. Sto lavorando con i colleghi della rete per mettere a punto la macchina”. Tutto qui? No, ovviamente. Sul merito dello show di martedì, il vicedirettore generale spiega: “I termini e il linguaggio utilizzati da Celentano non sono da servizio pubblico. Ci sono state affermazioni eccessive, fuori luogo, fuori contesto”. Poi tira in ballo il tormentone della par condicio: “Sarebbe stato diverso se sul palco ci fosse stato qualcuno a garantire il contraddittorio”. Ma non è chiaro chi avrebbe dovuto esserci: un prete? Ma quale? Un prete ortodosso, dissonante, dissidente, protestante? E poi Celentano è notoriamente cattolico. Sulla possibile violazione del codice etico, Marano non prende posizione perché fa parte del comitato etico. E di un’eventuale mancata vigilanza da parte di Rai Uno dice: “Saremmo arrabbiati se avessero saputo dell’intervento e non fossero intervenuti, maneancheloroeranoaconoscenza di quanto sarebbe poi accaduto”. La precisazione è necessaria perché si è a lungo parlato del fatto che Mazza avrebbe saputo ma taciuto. È lo stesso direttore di rete a chiarire: “Celentano aveva un gobbo suo e nessuno l’ha visto”. E così dovrebbe essere andata davvero. E LUI CHE fa? Mentre i bookmakers inglesi pagano 5, 5 volte la possibilità che si scusi, lui si concede una passeggiata con Claudia Mori sulla spiaggia. Mazzi lo annuncia in conferenza stampa per stamattina. La notizia viene smentita qualche ora dopo dallo stesso direttore artistico. Probabilmente ha deciso di tenersi tutte le cartucce per domani. Sarà un finale con il botto? Quasi certamente risponderà alla raffica di critiche piovute da tutte le parti (soprattutto dalla Rai). E poi? Dovrebbe arrivare Giovanni Floris per un’intervista a Celentano dal palco dell’Ariston, con tanto di poltroncine di Ballarò. Rai Tre lo presta volentieri? Dovrebbe, visti gli ascolti sicuri. Se non altro, Floris è un volto Rai. L’unico altro personaggio di casa è stato Pupo, forse imposto proprio dalla rete. Almeno questo fa pensare l’esecuzione impacciata del pezzo “qualunquista”. In questi giorni abbiamo visto Belén (da Canale 5), i Soliti idioti (Mtv), domani arriverà Geppy Cucciari (La 7): per fortuna che non hanno mandato in onda gli spot in cui Celentano invitava a cambiare canale per non agevolare la concorrenza… Per Floris comunque è un’occasione imperdibile: l’esposizione della serata di sabato sarà altissima.


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