Fornero boccia la tv di Belen «Offesa per come tratta la donna»

  

dall’inviato Piero Degli Antoni SANREMO LA MUZIKA è cambiata, Sanremo mica tanto. Soprattutto per quanto riguarda le donne, ancora una volta ripiegate nella scatoletta take away bellissime-senza-cervello. Apri, consuma, e butta nel cestino. Si parte dall’abissale spacco di Belen che ha scatenato il dibattito sull’eventuale presenza di slip, per arrivare al perentorio giudizio del ministro del Lavoro e delle Pari Opportunità. Elsa Fornero, a margine di un convegno sull’argomento, ha criticato le trasmissioni televisive. Pur ammettendo di non aver visto Sanremo perché «ho lavorato fino a tardi», ha aggiunto: «Qualche volta mi sono sentita offesa dai programmi televisivi. In quel caso la cosa migliore è cambiare canale o spegnere del tutto che è più salutare». E ancora: «Sono circa tre mesi che non guardo la televisione, ma da quello che ho letto anche su Sanremo, non mi sembra ci siano molti cambiamenti apprezzabili. Credo che la televisione abbia dato spesso cattivi esempi». Certo il caso delle mutande di Belen non le sarà sfuggito. Ma che pensa dell’intera questione una ironica femminista di lunga data come Lella Costa? «Premettto che trovo Belen bellissima e quindi non riesco a essere infastidita. In ogni caso non ci trovo niente di nuovo, Sanremo interpreta la realtà, non lo trovo offensivo ma semplicemente triste. Credo che ciò che offende le donne sia ben altro, per esempio le donne che non hanno asili nido, scuole materne, e quindi sono progressivamente escluse dal mondo del lavoro. A Sanremo succede da sempre, non possiamo stupirci, non sono nemmeno contraria all’acquisto di straniere purché non dalla salute così cagionevole. Casomai si potrebbe obiettare che non c’è bisogno di tutto questo, visto che il pubblico di Sanremo è costituito in gran parte da donne: è una dolosa manipolazione di un presunto gradimento. Ma certo non possiamo aspettarci che il cambiamento di un atteggiamento mentale venga proprio da Sanremo, che qui si rinunci alle tre belle statuine che recitano la parte delle belle oche. Magari non lo sono nemmeno, anche se mancano le prove. Ma forse a dare scandalo non è nemmeno la questione delle donne, quanto per esempio l’orrendo teatrino con Pupo e Celentano. Almeno, in quanto a stereotipi, non ci sono più i fiori». «MI SEMBRA semmai importante», continua Lella Costa, «che domani arrivi Geppy Cucciari, un bell’esempio di una donna bella, capace, spiritosa, preparata, soprattutto parlante. In quanto alle vallette del Festival, l’anima gliel’ha già data il Concilio, la parola ancora non si sa». Sempre in tema di Festival e sessualità, la gag dei Soliti Idioti con Morandi ha prevedibilmente sollevato la protesta di varie associazioni gay, a cominciare dall’Arcigay, i le quali se la prendono soprattutto con Morandi, colpevole, a loro modo di vedere, di aver detto ripetutamente «Non ho niente contro i gay, anche se preferisco Belen». IERI MATTINA in conferenza stampa il conduttore è apparso sinceramente sconcertato: «Ma allora, cosa devo dire?», ha chiesto. Rocco Papaleo gli ha suggerito: «Dovevi dire: “Io adoro i gay”». «Va bene», ha convenuto Morandi, «allora eccomi: io adoro i gay, io adoro i gay!». E anche per quest’anno la questione dei diversamente sessuati è sistemata.


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