Aggressione omofoba: la nota del Sindaco Arena

  

Dopo il gravissimo episodio accaduto nella nostra città la notte fra venerdì e sabato il Sindaco Demetrio Arena ha incontrato i rappresentanti del comitato Arcigay di Reggio Calabria.

Oltre allo sdegno immediatamente sorto per ciò che è successo, il Sindaco ha manifestato la solidarietà a Claudio, giovane vittima dell’ aggressione, insieme all’augurio di una pronta guarigione.

Il Primo cittadino ha informato i rappresentati dell’Arcigay di aver contattato telefonicamente il Direttore dell’azienda Bianchi -Melacrino – Morelli, al fine di conoscere quanto accaduto al Pronto soccorso del nosocomio reggino. Il dott. Bellinvia ha annunciato al Sindaco, l’avvio di un’indagine interna che accerti eventuali responsabilità della struttura infermieristica che ha curato il giovane dopo l’aggressione.

“La nostra – ha detto Arena – non è una città omofoba, e i comportamenti scellerati di qualche bullo dalla mentalità distorta non possono essere assunti a simbolo di una intera comunità. Detti episodi, che altrove sono una drammatica realtà, da noi si sono verificati molto raramente; e’ proprio per questo che bisogna reagire con forza e decisione affinché non prenda piede anche da noi la cultura dell’ intolleranza.

Spero che i responsabili di un gesto cosi vigliacco siano al più presto identificati e puniti con la massima severità che il caso richiede”.

L’ Amministrazione comunale seguirà l’evolversi giudiziario della vicenda, al fine di costituirsi Parte cIvile nei confronti dei responsabili dell’aggressione.

In conclusione il Sindaco ha evidenziato come sia necessario che tutte le istituzioni educative, con la famiglia in primo luogo, debbano essere ancora più attive nel condannare l’omofobia e simili atteggiamenti di violenza, accrescendo nei giovani il senso del rispetto.

“Solo se impareremo a rispettare le opinioni, i sentimenti, gli orientamenti degli altri, vivremo in una società più giusta e in cui ognuno può sentirsi libero e sereno. Fino ad allora chiederemo sempre ad alta voce rispetto per tutti e tutto. Una comunità che non pratica il rispetto, quello vero e non quello ammantato di superbia, non può definirsi certamente civile”.


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