Trieste. «Condotta discriminatoria» L’Arcigay diffida Beltrame

  

di Ivana Gherbaz La battaglia tra Arcigay e Ufficio scolastico regionale non accenna a spegnersi e, anzi, si arricchisce di una nuova puntata. Dalla sede nazionale di Arcigay, infatti, è partita una lettera di diffida al direttore dell’Ufficio Daniela Beltrame. Lettera che segue di qualche giorno le segnalazioni fatte al ministro dell’Istruzione Francesco Profumo e all’Ufficio nazionale contro le discriminazioni razziali e sessuali per contestare il comportamento tenuto da Beltrame, considerato dal presidente nazionale Arcigay, Paolo Patanè, lesivo e discriminatorio nei confronti delle persone omosessuali. Al centro della questione, la mancata partecipazione degli insegnanti all’incontro formativo organizzato dal circolo Arcobaleno Arcigay e Arcilesbica di Trieste assieme al Gruppo inter-istituzionale contro la violenza sui minori, la scorsa settimana, in occasione della Giornata mondiale contro l’omofobia. Un’assenza, secondo gli esponenti dell’associazione, da ricondurre al disinteressamento dei vertici dell’ex Provveditorato. «L’Ufficio scolastico, che tra l’altro era anche tra gli organizzatori – attacca Davide Zotti, insegnante e presidente del circolo Arcobaleno -, non ha voluto informare dell’incontro gli insegnanti delle scuole triestine». Insomma, per l’Arcigay «si è trattato dell’ennesimo episodio di omofobia istituzionale». Secca la replica di Daniela Beltrame, secondo cui l’iniziativa del circolo Arcobaleno era stata una forma pretestuosa ed esplicita per farsi pubblicità, perché «le scuole possono decidere in autonomia se partecipare o meno ad incontri formativi sul tema dell’omofobia». Ma è proprio da queste affermazioni che ha preso le mosse ora la richiesta di diffida da parte degli uffici legali di Arcigay, spedita l’altro giorno. «Dal direttore Beltrame – spiega il presidente nazionale Patanè -, sono arrivati toni e dichiarazioni che consideriamo lesivi della credibilità della nostra associazione che lavora per l’affermazione dei diritti delle persone omosessuali e contro ogni discriminazione. Chiediamo che quanto da lei affermato, sia rettificato, tenuto conto del suo ruolo di rappresentante di un’istituzione pubblica». Nell’attesa di vedere il contento della missiva, fisicamente non ancora arrivata, Beltrame si augura che la vicenda possa concludersi al più presto. E, in quest’ottica, ha anche fissato un incontro con Davide Zotti. «Non ho mai rifiutato di riceverlo – spiega Beltrame – semplicemente perché non ho mai ricevuto alcuna richiesta di appuntamento. Non mi risulta poi che siano arrivate comunicazione su quanto accaduto al ministero dell’Istruzione con il quale sono in costante contatto. Peraltro come Ufficio da due anni organizziamo numerose iniziative contro il bullismo a scuola e ogni forma di discriminazione».


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