La Biblioteca civica apre lo “spazio gay”

  

La Biblioteca civica apre lo “spazio gay” con i 600 volumi lasciati da Italo Corai
Dedicato all’insegnante 75enne morto a marzo. È la prima istituzione in regione a ospitare la cultura omosessuale

PORDENONE – La biblioteca comunale sarà la prima in regione (e una delle poche in Italia) a dedicare una sezione alla cultura omosessuale. E lo farà rendendo omaggio e accogliendo il lascito di Italo Corai, morto nel marzo dello scorso anno, a 75 anni, insegnante in pensione e da sempre in prima linea contro i diritti negati.

Un combattente nato, che fece coming out subito dopo la morte di Pier Paolo Pasolini. È stato a lungo militante radicale, tra i sostenitori di “Fuori!” e anche ex consigliere provinciale. Gli amici di Corai e, in particolare, l’ex preside Bruno Cadamuro, hanno preso in custodia i libri, i saggi e le riviste che aveva raccolto in una vita e proposto al Comune di valorizzare il suo lascito in seno alla biblioteca. «Sindaco e assessore – ha detto Cadamuro – ci hanno subito dimostrato grande interesse e attenzione e, pertanto, ora dalla progettazione si passerà ai fatti. I libri appartenuti a Italo sono circa 300, ma a essi se ne aggiungeranno circa altrettanti, se non di più, appartenuti a Claudio Arcangeli di Udine». E, come ha confermato il sindaco Claudio Pedrotti, «il corner dedicato all’omosessualità sarà intitolato espressamente al pordenonese Corai. Non so in quali tempi sarà realizzato – ha aggiunto Pedrotti – ma l’iniziativa ci ha trovati tutti d’accordo».

Secondo la direttrice della biblioteca, Ofelia Tassan, i tempi non saranno poi così lunghi una volta reperiti i fondi per la catalogazione dei lasciti. «Fondi che il Comune non ha e che gli amici di Corai si sono offerti di raccogliere tra pubblico e privato. Ora Cadamuro sta timbrando volumi e riviste, in modo da rendere evidente la provenienza del lascito, poi si passerà alla catalogazione. Credo che entro la fine dell’anno si potrà aprire la nuova sezione. Una sezione che ha l’obiettivo non solo di riconoscere l’impegno civile di Corai, ma anche di avviare un percorso di comunicazione tra persone che condividono questa esperienza. Nelle intenzioni degli ideatori c’è infatti anche quella di creare attorno a questa sezione un contorno di convegni e di momenti di riflessione sull’omosessualità».

Nel marzo scorso, si ricorda, anche l’Arcigay aveva auspicato che le raccolte di Corai non andassero perdute e che si creasse un apposito Fondo. La proposta era stata subito accolta dalla lista civica Il Fiume, ritenendo opportuno valorizzare l’importante patrimonio di libri con tematica omosessuale per renderlo fruibile a chiunque desideri approfondire questi temi.


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