Chieti. Blitz omofobo al Caffè la Fontana

  

di GIANLUCA LETTIERI
Un altro blitz omofobo, il secondo nel giro di tre settimane. Stavolta però, al contrario di quanto accaduto il 3 giugno, i facinorosi si sono fermati alle minacce e alle offese. Ma, se la polizia non fosse intervenuta prontamente, chissà cosa sarebbe successo. Il fatto è accaduto, davanti a parecchie persone, a piazzale Marconi, nel cuore dello Scalo.
II racconto è di Claudio Minetti, presidente dell’Arcigay Chieti, che oggi stesso si recherà presso gli uffici della Questura teatina per depositare la querela preparata dall’avvocato Andrea Cerrone. È da poco terminata la partita dell’Italia e in città, dopo i fortunati rigori che regalano agli azzurri la semifinale degli Europei, già impazzano i caroselli di auto. Tanti omosessuali si trovano sia all’interno che all’esterno del Gran Caffè La Fontana: è il giorno dell’aperitivo gay-friendly. Il clima è di grande rispetto e tranquillità, con i clienti del bar che festeggiano insieme a coloro che decidono di scendere in strada. Poi però, quando in tanti sono già andati via, un gruppetto di sei ragazzi entra in piazza inscenando una marcetta militare. «Ricchioni, ora vi facciamo vedere noi», gridano all’indirizzo dei gay. E, come precisato ancora nella querela, si posizionano con fare minaccioso di fronte al locale. Ma l’intervento delle forze dell’ordine, che -considerando i precedenti- sono nelle vicinanze del bar già da qualche ora, è puntuale. Diversi uomini della Digos in borghese e almeno due agenti in uniforme, dunque, evitano che dalle parole si passi ai fatti.
Le ipotesi di reato paventate da Cerrone sono ingiuria, violenza privata e minacce, tutte aggravate dai motivi abietti e dall’aver agito, in un numero superiore a cinque persone, in modo tale da ostacolare la privata difesa.
Con un comunicato stampa, l’Arcigay ha intanto espresso soddisfazione per la mozione anti-omofobia presentata in Comune dall’Idv. «L’approvazione all’unanimità dell’odg non rappresenta solo la vittoria di alcuni, ma di tutta la comunità teatina. Continueremo a lavorare, con maggior orgoglio e in collaborazione con le altre associazioni, per concretizzare i valori che ci sono propri e per affermare ancora con più decisione i diritti di tutti».
La prossima settimana, considerando i crescenti episodi di violenza, che riguardano tutta la città, non solo lo Scalo, il sindaco Umberto Di Primio tornerà ad incontrare la Confcommercio, la Confesercenti e la Confartigianato per decidere quali misure adottare per la sicurezza di tutti. L’obiettivo, dopo la prima riunione di lunedì, è creare una mappa dei locali più frequentati per individuare dov’è necessario il controllo dei vigilantes privati. Il Comune ha intenzione di partecipare con un contributo alle spese che i pub sosterranno per la sorveglianza.


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