Il leader dell’Italia dei Valori invita la sinistra del Pd a sottoscrivere la sua proposta sui matrimoni omosessuali. Mentre dal suo blog il fondatore del MoVimento Cinque Stelle salta nella polemica. E attacca la Bindi con una battuta in pieno stile berlusconiano: “Problemi di convivenza con il vero amore non ne ha probabilmente mai avuti”. Vendola: “Il medioevo italiano è durato fin troppo”
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UNA svolta? Forse. Di sicuro, una precisazione che mancava. “Sono favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso”. Dopo lo scivolone di Bologna di inizio maggio e interviste tentennanti, Beppe Grillo chiarisce la sua posizione sulle nozze gay. Lo fa in un post pubblicato sul suo blog. E l’occasione è fornita dalla bagarre avvenuta ieri all’Assemblea Nazionale del Partito Democratico. Poi, sulla Bindi, una caduta di stile in pieno stile berlusconiano: “Problemi di convivenza con il vero amore non ne ha probabilmente mai avuti”. E nella frattura creata nel Pd dala discussione di ieri, si inserisce anche Di Pietro: “I deputati del Pd votino la nostra proposta”
Le versioni di Grillo. Per il fondatore del MoVimento Cinque Stelle si tratta di una posizione “scontata e pacifica”. Non fino a ieri. Negli ultimi mesi, infatti, Grillo era incappato in gaffe e tentennamenti. Nove maggio, piazza Maggiore di Bologna. La ricostruzione è dell’Arcigay: “Da Beppe Grillo, che ha chiuso ieri a Bologna un comizio con la battuta infelice “At salut, buson”, che tradotto dal bolognese sta per “ti saluto, culattone” fino ad ora non è giunta una parola o proposta politica sulle famiglie omosessuali”. Passano poche settimane e Grillo rilascia un’intervista al quotidiano israeliano Yedioth Ahronot. I temi sono tanti, dall’economia alla politicaestera. E alla domanda sui matrimoni gay, il comico genovese replica con un “Forse” che fa discutere. Fino alla dichiarazione di oggi.
L’attacco alla Bindi. E sui vertici del Pd i toni si alzano. “Questi farisei, sepolcri imbiancati spruzzati di un rosso antico ormai stinto, pretendono di dettare le regole della morale. Una Bindi, un Bersani, un Rutelli. Quanti sono gay nel pdmenoelle e non lo dichiarano? Fate outing (il termine corretto sarebbe coming out, ndr) vi farà bene. I vostri nomi sono già conosciuti. Non c’è nulla di male a essere gay. Fa invece schifo negare diritti sacrosanti per un pugno di voti”. E sulla Bindi una battuta degna del miglior Berlusconi: “La Bindi, che problemi di convivenza con il vero amore non ne ha probabilmente mai avuti, ha negato persino la presentazione di un documento sull’unione civile tra gay. Vade retro Satana. Niente sesso, siamo pidimenoellini”.
L’ipotesi Di Pietro. Per il presidente dell’Idv, “quella sui diritti della persona è una battaglia che dovrebbe essere trasversale e condivisa da tutti: laici e cattolici”. Per questo, “ci auguriamo che quei deputati che hanno denunciato la chiusura del Pd in tema di diritti civili sostengano e sottoscrivano la nostra proposta di legge sul pieno riconoscimento dei matrimoni gay anche in Italia, già depositata in Parlamento”. Perchè i diritti della persona “sono l’elemento qualificante per ogni democrazia e dovrebbero essere condivisi da tutto il centrosinistra, senza tentennamenti”.
Il tweet di Vendola. Il leader di Sinistra, Ecologia e Libertà affida la sua posizione a Twitter. Scrive: “Crolla il muro dell’ipocrisia. E la politica è costretta a fare i conti con la richiesta sacrosanta del matrimonio gay. Finalmente”. Poi:
“Sono per il diritto a matrimonio gay perché il Medioevo italiano è durato fin troppo. Basta con frammenti di diritti, vogliamo diritti interi, eguali per tutti”.
Arcigay: “Il Pd che dice?”. Paolo Patanè, presidente dell’Arcigay attacca Bersani e critica i le posizioni liquide del Pd. Si parte dall’estero: “Cameron, Obama, Hollande, Castro. E in Italia Di Pietro, Vendola, Grillo, Virginio Merola. Renzi, Boeri”. Tutti d’accordo. Poi la domanda “E Bersani che dice? Che dice il Pd? Il Pd continua a pensare che saranno i piccoli passi a cambiare il Paese e non si accorge che è proprio quello il metro mediocre che ci schianta e ci isola mentre il mondo corre. I diritti caro Bersani non si concedono a ‘scaglie’, o per elemosina, ma nella loro interezza per autentico rispetto delle persone e delle loro vite. Bravo Grillo. E il cilicio lo tengano altri. Noi vogliamo sposarci”.
La replica dei democratici. No alla propaganda e nessuna strumentalizzazione. La risposta del Pd è affidata a Nico Stumpo, responsabile dell’organizzazione. “Il Pd ha scelto un strada seria e percorribile decidendo di regolamentare giuridicamente le coppie di fatto, a partire da quelle omosessuali. Vedo che Di Pietro e Grillo strumentalizzano il dibattito e le decisioni del Pd per lanciare i loro attacchi”. Ancora: “Il Pd lavora per far fare al Paese un passo concreto in avanti. Se l’Italia avrà nella prossima legislatura una legge tra le più avanzate in Europa sarà grazie al Partito democratico, che si sta impegnando in questo senso. Non certo per la propaganda e la strumentalizzazione dal fiato corto”.
La reazione della Bindi. Il presidente del Partito Democratico difende il suo operato. “Non e’ giusto che dopo un lavoro proficuo di tutti questi anni e un partito che si candida a governare il Paese con un programma importante, si permetta che una minoranza di 38 persone faccia apparire il Pd spaccato, su temi che andranno comunque approfonditi”.