Milano dice sì alle unioni civili Padova – Sono rimasti assieme tre anni ma ora si è divisa la coppia gay che per prima aveva ottenuto a Padova nel febbraio 2007 il “certificato di famiglia anagrafica basata su vincoli affettivi e di convivenza”.
Padova, anche allora guidata dal centrosinistra, era stata la città che aveva aperto la strada ai cosiddetti Pacs, grazie all’iniziativa dell’ex presidente dell’Arcigay del Veneto, Alessandro Zan, ora assessore comunale nella giunta Zanonato. Una via, quella per il riconoscimento anagrafico delle unioni civili, che si appresta a seguire anche Milano.
Da allora però – riferisce Il Corriere del Veneto – solo 50 coppie hanno chiesto al Comune il certificato per l’unione di fatto, e di queste il 70% è composto da eterosessuali. La coppia formata da Tommaso Grandis e Giorgio Perissinotto, che aveva festeggiato anche con una cerimonia simile a un matrimonio, ha “rotto” nel 2010. «Con il mio ex compagno Giorgio – spiega oggi Grandis, trasferitosi a Trieste e legato ad un altro uomo – siamo stati insieme oltre 12 anni, tre dei quali con la certificazione del Comune. Poi è finita. D’altronde non ci eravamo sposati davanti a Dio, né avevamo promesso di amarci tutta la vita. Il nostro era solo un modo per prendersi cura l’uno dell’altro».