Coppie di fatto. Tra le prime firme sul registro quelle di Paolo Hutter e di Francesca Vecchioni

  

di Giovanna Guzzetti

E’ stato il giorno del debutto per il registro delle unioni civili a Milano. Diciotto le coppie che hanno apposto le loro firme. Di sconosciuti e meno. Tra questi ultimi Paolo Hutter con il compagno Paolo Oddi (presente per loro Gad Lerner) e Francesca Vecchioni, figlia del cantautore Roberto, che si è presentata alla stanza 231 della sede del Comune di via Larga con la compagna Alessandra e le gemelline di quattro mesi Nina e Cloe.

Francesca ha raccontato la sua giornata da “firmataria” del registro ad Affaritaliani.it.

“L’emozione provata? Inaspettata. Non pensavamo che un mero atto amministrativo, del quale sono grata a Milano e al sindaco Pisapia, potesse commuoverci così. Questo tipo di sentimento in genere si riserva ad un matrimonio…”

Appunto. Ma esistono nel Paese le condizioni perché si vada in tempi relativamente brevi verso il matrimonio gay come è avvenuto in Spagna?

“La società civile è pronta a questo passo, anzi ne ha bisogno, commenta Francesca Vecchioni. In questo senso (matrimoni omosessuali, ndr) esiste di fatto una vacanza normativa sulla quale il legislatore di uno stato laico è chiamato ad intervenire perché il diritto deve prescindere dalle confessioni e dal numero delle persone interessate”. “Il dibattito italiano sui matrimoni gay è pretestuoso, conclude Francesca con tono discreto e volitivo al tempo stesso. Dobbiamo essere tutti uguali ed avere pari diritti nella nostra diversità al punto da potere dire “io scelgo di non sposarmi” “.


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