Due giorni in sala dedicati a Ottavio

  

UN OMAGGIO di sapore pasoliniano al poeta dei ‘fanciulli’ Sandro Penna, in ‘Più vivo di così non sarò mai’, titolo perfetto per ricordare Ottavio Mai, fondatore con Giovanni Minerba del festival ‘Da Sodoma a Hollywood’. Omosessuale militante e intellettuale anomalo – romano, orfano sin da piccolo di entrambi i genitori, venditore di bibite nei cinema della capitale, operaio metalmeccanico prima alla Volkswagen e poi alla Fiat, attivista del Fuori e infine cinéphile autodidatta ma anche scrittore, poeta e regista – mai moriva prematuramente nel 1992. A vent’anni dalla scomparsa la città gli dedica una due giorni di proiezioni, domani e domenica al Massimo, rispolverandone l’intera filmografia. La rassegna, ‘Cine-Mai’, a cura di ArciGay e Museo del Cinema e con il patrocinio della Città, raccoglie ventitré titoli tra corti, documentari e fiction, che raccontano la Torino anni 80 della cultura militante. Si comincia domani alle 16.30 con ‘Dalla vita di Piero’, 1982, storia di un giovane macellaio che vive il dramma del coming out, per arrivare a ‘Il fico del regime’, ultima opera di Mai dedicata alla pioniera dei
transgender Giò Stajano. ‘Io non sono come te’, ‘La preda’, ‘Attenzione ai camionisti’, ‘Inficiati dal male’, film che sono testimonianza dell’impegno, attraverso il cinema, nella lotta per i diritti degli omosessuali ma anche, come ‘Messaggio’, momenti intimi di una storia d’amore. Pezzo forte dell’antologia è ‘Giovanni’ – un
ragazzo fidanzato, segretamente gay, alla vigilia delle nozze trova il coraggio di vivere ‘alla luce del sole’ – ispirato, come ‘Dalla vita di Piero’ di cui è il remake – alla storia personale di Minerba, compagno di vita. Il presidente della commissione cultura del Comune, Luca Cassiani, ha proposto che venga intitolata a Ottavio Mai una strada. La proposta è al vaglio – non senza polemiche – della commissione toponomastica.
(c.car.)


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