Napolitano: battere l’omofobia

  

C’era anche il messaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano tra quelli letti ieri dal palco della Sala Estense. Un messaggio che esprime «preoccupazione per il persistere di intollerabili atteggiamenti omofobi che ledono i diritti e la dignità della persona ed ai quali bisogna opporre un fermo rifiuto. E’ importante che la battaglia contro l’omofobia e le discriminazioni che ne derivano non sia condotta solo ad opera di meritorie avanguardie, ma divenga un ben più vasto impegno civile». Il monito incita a mantenere «alto il livello di guardia perchè non si acuiscano fenomeni di discriminazione e di esclusione sociale alimentati da pregiudizio e intolleranza». Occorre perciò proseguire, ha continuato il capo dello Stato, «un percorso di superamento di timori e rimozioni, nonchè di ostacoli alle carriere». L’attualità ha portato a Ferrara anche il messaggio del ministro delle Pari opportunità, Elsa Fornero, che prendendo spunto dal suicidio a Roma del giovane deriso per il suo orientamento sessuale, ha stigmatizzato «gli episodi di bullismo persecutorio agito anche attraverso commenti superficiali da parte dei propri compagni. Voglio ribadire la mia convinzione circa la necessità di urgente riconoscimento a livello normativo dei reati di omofobia e transfobia». Ad un giorno dall’appuntamento delle primarie del centrosinistra, sono intervenuti molti esponenti politici: Antonio di Pietro (Idv) e Angelo Bonelli (Verdi) chiedono l’introduzione di una legge contro l’omofobia, Nichi Vendola (Sel) valorizza il ruolo e le battaglie dell’Arcigay, Pier Luigi Bersani (Pd) annuncia che si impegnerà per i matrimoni civili dei gay, sul modello tedesco.


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