«Troppi giovani gay subiscono violenza»

  

Dopo il racconto dell’allievo preso in giro perché omosessuale, l’Arcigay denuncia: riceviamo segnalazioni quotidiane Telethon le squadre iscritte sono già più di 110

Il conto alla rovescia, per la 14ma edizione Staffetta 24 X 1 ora di Telethon, è cominciato. E intanto continua a crescere il numero delle squadre in gara. A inizio settimana, quelle iscritte risultavano già più di 110, di cui 20 nuove, cioè alla loro prima partecipazione in assoluto. Oltre alla tradizionale corsa, in programma tra il 14 e il 15 dicembre, Udine ospiterà anche la staffetta giovani, composta da studenti delle provincie di Udine e Pordenone, e la quinta edizione della staffetta “abili”. Come di consueto, sono previsti diversi eventi collaterali musicali e culturali, compresa la seconda edizione della staffetta degli arrotini. La presentazione ufficiale della manifestazione (che avrà lo stesso percorso in centro degli scorsi anni, con partenza e arrivo in via Mercatovecchio) si svolgerà lunedì prossimo, alle 11, in sala Aiace.
di Giacomina Pellizzari «Purtroppo il caso di Francesco non è l’unico, sono tanti gli studenti omosessuali e le studentesse lesbiche che subiscono violenze verbali tra i banchi». All’indomani del racconto di Francesco, lo studente di un istituto superiore della città che a soli 14 anni è stato costretto a sopportare gli insulti «sei gay, vergognati» da parte dei suoi compagni, il presidente dell’Arcigay, Giacomo Deperu, denuncia una realtà dove gli omosessuali vengono ancora considerati diversi. «Per l’Arcigay è importantissimo che un ragazzo abbia fatto questo passo visto che ci troviamo con le mani legate fra la privacy e la minore età, tant’è che ogni giorno veniamo contattati da studenti che ci segnalano le loro difficoltà nelle scuole» continua Deperu nel riconoscere a Francesco una forza d’animo davvero unica che gli ha consentito di diventare un punto di riferimento per tanti ragazzi della sua età. «Francesco – insiste Deperu – sta aiutando alcuni suoi coetanei a uscire da situazioni vissute come incubi, troppo spesso insopportabili, che purtroppo continuano a crearsi tra i banchi quando i compagni di classe scoprono che sono gay». Da qui la necessità di organizzare i corsi sul bullismo omofobico rivolto agli insegnanti. Quegli stessi insegnanti che non notano le discriminazioni all’interno del gruppo. La storia di Francesco ha smosso le coscienze, tant’è che anche a seguito di quel racconto «i corsi registrano i primi segnali di grande partecipazione» ammette il presidente dell’Arcigay ricordando che se le previsioni più soddisfacenti si basavano su una quarantina di partecipanti, oggi il primo bilancio conferma circa un centinaio di iscritti. L’iniziativa prenderà il via venerdì nell’aula magna dell’istituto tecnico Malignani: «Probabilmente il corso sarà seguito da un’intera classe visto che un insegnante ci ha chiesto di poter partecipare con una quinta interessata ad approfondire l’argomento e a completare il percorso sul bullismo seguito lo scorso anno». Udine è la prima volta che ospita un corso di formazione sul bullismo omofobico. L’iniziativa è nata a seguito dell’accusa rivolta dall’Arcigay e dall’Arcilesbica al direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame, di “oscurantismo istituzionale”. Il direttore, infatti, come risposta, ha previsto il tema del bullismo omofobico nei programmi di aggiornamento e formazione per gli insegnanti e i dirigenti scolastici regionali.


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