Classic, 25 anni di orgoglio gay

  

di Luca Cassiani
RIMINI. Il 5 dicembre 1987 nasceva ufficialmente il Classic Club. Così sabato scorso per festeggiare i 25 anni del locale di via Feleto si sono mossi in tanti. Ospiti della serata le cantanti Paola e Chiara. Ma soprattutto Franco Grillini, ex deputato e oggi consigliere regionale dell’Idv. Colui che, da presidente dell’Arcigay, inaugurò la discoteca.
«Il 5 dicembre 1987 al Grand Hotel di Rimini – ricorda Grillini che all’epoca aveva 32 anni – si tenne il terzo congresso nazionale dell’Arcigay, un appuntamento molto partecipato. C’erano anche Nichi Vendola, Aldo Busi e tutto il bel mondo gay dell’epoca. Ricordo che pioveva disperatamente, noi arrivammo tutti eleganti ed entrammo completamente inzaccherati (il parcheggio era quasi tutto sterrato, 3)». «Con quel locale – afferma Grillini che sabato ha fatto l’alba a Rimini – abbiamo attraversato la storia della riviera. Una storia molto battagliata: a partire da quando il sindaco Chicchi ci mandò le ruspe per abbattere il club. La sua motivazione era dobbiamo cominciare a combattere l’abusivismo edilizio. Ma come – fu il mio commento – con tutto il cemento che c’è al mare, proprio da qui vuole iniziare? Alla fine, però, il Consiglio di Stato ci diede ragione e scongiurammo l’abbattimento».«Ricordo ancora – afferma l’onorevole – la campagna contro l’Aids quando facemmo volare sulla riviera un aereo con un fallo protetto e Franco Albanesi (noto albergatore) ci ospitò sul tetto del suo hotel per vederlo passare. Oppure, sempre in tema di Aids, la polizia municipale che ci sequestrò un volantino accusandoci di comunicazione oscena. Tanto da suscitare l’ironia del giornale satirico Cuore. Pensare che era un volantino, copiato da quelli distribuiti dallo Stato in Francia, da distribuire ai ragazzi nelle discoteche».E ancora «le litigate con il sindaco Terzo Pierani a Riccione. O quando ci presentammo dallo stesso Chicchi per chiedergli di realizzare un Centro lgbt dentro una colonia dismessa. Lui disse sì: però i soldi ce li mettete voi. E allora sorbole, non se ne fece niente».Insomma sono stati 25 anni molto intensi «ma non abbiamo ottenuto granché – constata Grillini – al di là di qualche qualche mozione per le coppie di fatto e contro l’omofobia. E la menzione sulle indicazioni turistiche». Grillini si dice anche stupito che il Classic sia riuscito a resistere per tutti questi anni «ma ormai è un locale inserito nel contesto urbano e che non dà fastidio a nessuno. E’ più quello che ha dato di ciò che ha ricevuto». Progetti per il futuro? «Ci piacerebbe, a me soprattutto, battezzare un angolo della riviera come zona non riservata, ma particolarmente frequentata dal mondo lgbt. Non un ghetto, ma un luogo dove tutto si mescola un po’ come accade a Mikonos, Sitges (Barcellona), in certi quartieri di Stoccolma, Parigi, Londra e Madrid. Ci eravamo riusciti a Torre del lago (Viareggio): poi la giunta di centrodestra ha smantellato tutto. Ma continuo a pensare che la riviera romagnola sarebbe l’approdo ideale per questo tipo di turismo».


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