Il don: «Nessuna omofobia ma il matrimonio esiste solo tra uomo e donna»

  

«Nessuna omofobia ma il matrimonio esiste solo tra uomo e donna»

Don Malnati precisa la posizione della Chiesa. Bassa Poropat: noi però dobbiamo garantire i diritti di cittadinanza di tutti

CGIL E SEL Sindacato e partito al fianco di Comune e Provincia che secondo il vescovo hanno inopportunamente patrocinato la campagna

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di Gianpaolo Sarti «Il matrimonio è tale solo tra uomo e donna. Altre “alchimie” non possono essere denominate matrimonio. L’omosessualità è un disordine». La curia non fa passi indietro. Il patrocinio di Comune e Provincia alla campagna contro l’omofobia nei confronti delle coppie omosessuali resta un errore. E ora, a mettere un punto fermo sul caso, ci pensa il braccio destro del vescovo Giampaolo Crepaldi, il vicario episcopale per il Laicato e la Cultura monsignor Ettore Malnati. Una presa di posizione cui rispondono immediatamente, dopo le dichiarazioni di ieri del sindaco Cosolini, anche la presidente Maria Teresa Bassa Poropat, la Cgil e Sel. La polemica, in prima battuta, vede contrapposte le due istituzioni e il vescovo. Il presule, con un’intervista su Vita Nuova e con un commento sul sito del settimanale firmato dal direttore Stefano Fontana, ha criticato la scelta di sostenere l’iniziativa dell’Arcigay. Tanto più in periodo natalizio, visto che la campagna di sensibilizzazione prevedeva la diffusione di una serie di poster negli autobus della città con immagini quotidiane di vita familiare di coppie omosessuali. La diocesi non ha gradito. E ora per spiegare il pensiero della Chiesa cattolica Malnati fa riferimento al Papa che, il giorno dell’Epifania, si è soffermato «su quel relativismo che è ormai penetrato in molti gangli della società, avvelenando i principi primi o etici che sono i diritti naturali che dovrebbero guidare indipendentemente da culture o religioni le coscienze dei singoli e delle comunità civili. Tra questi principi vi è il matrimonio, che è tale solo tra un uomo e una donna. Altre “alchimie” non possono essere denominate matrimonio, senza con ciò attentare alla natura del matrimonio stesso. Questa posizione di chiarezza oggettiva non può essere contrabbandata come omofobia». E quindi «la Chiesa cattolica non emargina gli omosessuali come persone, ma dice che l’omosessualità è un disordine». La diocesi non cede di un millimetro nelle sue opinioni, ma nemmeno la Provincia. «La curia esprime legittimamente le sue perplessità – annota la presidente Poropat – ma noi abbiamo dato il nostro patrocinio perché l’omofobia è molto presente. Il nostro compito è garantire i diritti di cittadinanza a tutti. Penso inoltre – aggiunge la presidente – che ci sia bisogno di una Chiesa aperta, che dia segnali di accoglienza». Comune e Provincia incassano l’appoggio della Cgil che, per voce del segretario regionale Franco Belci, ritiene la campagna «una scelta di civiltà, volta a sostenere la necessità di rispettare l’orientamento di tante donne e tanti uomini e ad evitare che quell’orientamento diventi occasione per aggressioni e violenze». Da Sel si fa sentire la capogruppo in Consiglio provinciale Sabrina Morena che definisce «doveroso da parte delle istituzioni sostenere ogni azione contro l’omofobia». Malnati però ricorda che «queste problematiche più che essere sbandierate in modo acritico vanno poste in uno stile dialogico, offrendo non illusioni o legalità relativistiche, ma indicando sentieri sicuri anche se non sempre pianeggianti».


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