Trentino. Lotta all’omofobia, la legge comincia l’iter

  

Le associazioni: «Questo testo può diventare motivo di orgoglio del Trentino»
TRENTO «Siamo molto soddisfatti. La legge contro la discriminazione per l’orientamento sessuale farà sì che sui diritti civili il Trentino sia all’avanguardia nel contesto europeo». Paolo Zanella, consigliere di Arcigay in provincia, e Michela Papette, presidente locale di Arcilesbica, esprimono il loro compiacimento per l’avvio dell’esame del testo di iniziativa popolare sottoscritta da 7.000 cittadini nello scorso autunno. Le premesse, secondo le associazioni, sono positive. La quarta commissione del consiglio provinciale, presieduta da Mattia Civico (Pd), ha ascoltato i promotori della proposta che ha come obiettivo la tutela della dignità delle persone omosessuali e transessuali a scuola, nella sanità e nei luoghi di lavoro. Zanella e Papette, firmatari assieme a Alexander Schuster, ricercatore a Giurisprudenza (Trento), hanno illustrato i punti del testo che mira a integrare le normative provinciali vigenti nei settori scolastico, sanitario e lavorativo. Lo scopo è impedire le discriminazioni delle persone in base alla loro preferenza sessuale o all’identità di genere. Per quanto riguarda l’istruzione, sfera che Arcigay e Arcilesbica hanno particolarmente a cuore, la proposta di legge intende contrastare bullismo a sfondo omofobico e in generale l’omofobia, prevedendo una formazione specifica per gli insegnanti. Nel campo della salute, viene introdotta la possibilità di delegare una persona, ad esempio il proprio compagno o compagna, a ricevere informazioni sul proprio stato di salute. Inoltre, come ha detto Schuster, il testo ha il merito di prendere in considerazione per la prima volta l’intersessualità, questione legata alle diversità dello sviluppo sessuale. Il disegno di legge popolare dovrebbe ora essere unificato alla proposta presentata da Civico e firmata dagli altri membri di maggioranza e del gruppo misto. «Il mio disegno di legge ha specificato il presidente ha valenza tecnica e integrativa rispetto al testo delle associazioni ed è nato allo scopo di favorire il recepimento legislativo dell’indicazione sottoscritta da settemila elettori». La proposta dei commissari, è stato sottolineato, mira a integrare la proposta popolare assegnando alla consigliera di parità il compito di intervenire in caso di discriminazioni sul luogo di lavoro. La palla passa adesso al tavolo tecnico che avrà il compito di amalgamare le proposte arrivando a un testo unificato, che sarà poi esaminato dalla commissione. Ne fanno parte oltre a Zanella, Papette, Schuster, il presidente Civico, Sara Ferrari (Pd) e Mario Casna (gruppo misto). «Cercheremo di essere fermi affinché l’efficacia concreta della legge non venga ridotta promette Zanella . Questo testo può diventare un motivo di orgoglio per il Trentino, in un contesto nazionale in cui l’omofobia è purtroppo un’emergenza ma nel quale la sensibilità è molto cambiata». «La sottoscrizione popolare è stata un successo afferma Papette e denota la solidarietà della cittadinanza nei confronti della non discriminazione. Adesso pensiamo a un lavoro costruttivo per unificare i testi». Stefano Voltolini


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