San Donà. Il titolare del Benny Morè: «Danno fastidio le feste trasgressive che ho organizzato»

  

SAN DONÀ Una sacco di plastica pieno di sassi e cenere lanciato contro una vetrata, atto intimidatorio al locale Benny Morè di Passarella. Il ristorante pizzeria gestito da Marco Lo Faro, intitolato al celebre musicista e ballerino cubano, è salito agli onori della cronaca inizialmente per lo spettacolo di danza del ventre tra i tavoli, poi per le feste gay lesbo nel club collegato, il White, in via Monte Popera a San Donà, gestito dallo stesso Lo Faro. Nei giorni scorsi si è acceso il dibattito sull’opportunità di queste feste e la loro moralità. I maliziosi hanno ribattezzato Lo Faro “il Corona del Veneto”. Lo Faro, siciliano di origine, milanese d’adozione, ha reagito con l’annuncio di nuove feste ed eventi dopo le prime critiche, invitando addirittura Fabrizio Corona, fresco di latitanza e arrestato ieri, poi il transgender Vladimir Luxuria, il presidente dell’arcigay Franco Grillini. Per domani ha organizzato al Benny Morè una serata dedicata al burlesque, direttamente dal programma televisivo Italia’s got talent. Ci sarà Sweet Pepper, al secolo Anna Triscari di Udine, diplomata all’accademia del burlesque Del Micca di Roma. Una cena con il burlesque che aveva nuovamente fatto discutere i benpensanti. La scorsa notte è arrivato il regalo inatteso. «Nel sacchetto di plastica lanciato contro la vetrata c’erano sassi e cenere», spiega Lo Faro ancora in tensione, «mi hanno provocato dei danni alla vetrata, che ho dovuto sostituire. Sono certo sia stato qualcuno cui non sono particolarmente simpatico. Vogliono colpirmi per quello che sto cercando di fare, per le mie feste e iniziative, perché ho voluto organizzare al club White una serata gay e lesbo che ha urtato più di qualcuno. Devo dire che adesso è troppo». Lo Faro ha informato le forze dell’ordine e denunciato l’episodio. (g.ca.)


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