Critiche al video omofobo

  

“Noi crediamo in un’Italia pulita/ dove la famiglia dev’essere tutelata/dove un uomo e una donna possano fare un figlio/ avere una casa senza temere di perdere tutto/crediamo che l’amore di un uomo e di una donna/ sia la base del futuro della nostra nazione/ per questo siamo impegnati in questa campagna elettorale/domenica e lunedì vota con la testa e con il cuore/ non votare con il culo/ Noi amiamo le donne e in particolare Giorgia Meloni”.
È la trascrizione integrale dei dieci cartelli che ieri mattina Raffaele Zanon candidato al Senato per Fratelli d’Italia centrodestra nazionale e Alberto Romano Pedrina, candidato alla Camera hanno alzato alternativamente, come ha fatto la coppia gay Federico e Stefano a Sanremo, in un video di un minuto e 28 secondi postato sulla pagina facebook di Zanon.
Il quale, sommerso dalle critiche, prima di tutto dei vertici del suo partito, lo ha rimosso nel pomeriggio, chiedendo scusa ma dicendo anche: «Ho molti amici che sono gay e ne hanno riso insieme a me. Non ho mai avuto sentimenti omofobi in vita mia». Alessandro Zan, ex presidente regionale Arcigay assessore all’Ambiente in Comune a Padova e capolista al Senato per Sel ha risposto: «Un becero siparietto omofobo di una destra pericolosa. Ma non c’è un programma oltre al nostro che dia spazio ai diritti civili». Seguito dall’onorevole Antonio De Poli candidato al Senato nella lista Monti: «Si vede che Fratelli d’Italia non ha nulla da dire sull’emergenza lavoro e imprese. Noi difendiamo la famiglia con i fatti, non con cartelli discriminatori». Anche il Pd padovano insorge. Il segretario Piero Ruzzante e la candidata alla Camera Giulia Narduolo: «Omofobia a buon mercato. Vorrebbe far sorridere invece risulta disgustosa».
E mentre anche il presidente della Regione Luca Zaia condanna in modo netto le affermazioni: «Non esistono scuse o giustificazioni di sorta quando si offendono così profondamente le persone nelle loro scelte sessuali, religiose, politiche e culturali» a Zanon non resta che la solidarietà del fratello minore, Gabriele Zanon, che posta sul Facebook di Raffaele un commento che poi sarà cancellata: «Ma mi spiegate perche dovremmo essere psicologicamente sudditi di chi si scandalizza e schiuma indignazione se si scherza sul culo ma se si scherza sulla patata no? Sono orgoglioso di essere Fratello d’Italia e di Raffaele. La Meloni avrà la sua opinione. Ma le migliaia di elettori che ci stanno facendo i complimenti e solidarizzano sull’episodio ci rendono sereni. Mi vergognerei solo se offendessi qualcuno. E la satira è libertà mai offesa. Altro che flop, continuo a scorrere decine e decine di attestati di simpatia e di solidarietà. Grazie a Dio la campagna elettorale non è solo di Bersani, Grillo e Berlusconi”.


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