Il Consiglio Nazionale di Arcigay, riunito sabato 23 e domenica 24 marzo a Bologna, ha eletto Alberto Baliello a Presidente del Consiglio Nazionale e Rosario Duca e Salvatore Simioli a vice presidenti e affidato a Damiano Fiorato e a un gruppo di lavoro, la stesura del regolamento per il funzionamento dell’assise. Entrano poi a far parte della segreteria nazionale dell’associazione Bruno Moroni, di Ravenna, con delega all’omofobia e coming out e Ottavia Voza, di Salerno, con delega alle tematiche trans.
L’associazione ha poi approvato all’unanimità il bilancio preventivo per il 2013 e il bilancio consuntivo relativo all’anno 2012.
Nel corso della relazione di presentazione dei due documenti il tesoriere di Arcigay Matteo Cavalieri, il cui lavoro dall’insediamento si è concentrato sull’“ottimizzazione delle risorse e di riduzione dei costi” e “sull’ottimizzazione e sulla ricerca di una ristrutturazione economica per il futuro”, ha indicato tra le strade di investimento futuro: “ lo sportello legale nazionale, l’acquisto di materiale di prevenzione, il Pride Nazionale di Palermo e il sostegno ai circoli territoriali”.
L’associazione ha poi discusso temi di interesse specifico della comunità lgbt e incentrati sull’esigenza di coniugare la battaglie per i diritti e le libertà di omosessuali, lesbiche e trans con una sopravvenuta scarsità di risorse e con l’urgenza di trovare nuove strade per sovvenzionare le attività.
Il consiglieri hanno poi discusso la possibilità di approntare un rapporto strategico tra Arcigay e l’associazione Andos. Le due associazioni, hanno ribadito la volontà di operare assieme per la promozione e lo sviluppo della socializzazione e del divertimento della comunità lgbt, e di trovare nuove forma di coinvolgimento degli associati e delle associate verso i temi della salute, dei diritti e della visibilità. Arcigay e Andos stanno lavorando per la costruzione di un percorso comune e per la modulazione di proposte che rendano possibile e fattivo un rapporto di reciproca collaborazione.
Nella relazione al consiglio il presidente di Arcigay Flavio Romani, per ciò che riguarda la situazione politica, ha spiegato che: “le elezioni di febbraio hanno avuto un esito in parte inaspettato, questo parlamento inedito è il più laico che abbiamo mai avuto nella storia della Repubblica e potrebbe avere delle potenzialità di azione molto interessanti; la coalizione di centro-sinistra e il Movimento 5 Stelle non possono bruciare questa occasione d’oro, oltre che per lavorare alle riforme essenziali per il paese, per approvare al più presto le leggi che da anni chiediamo, prime fra tutte il matrimonio, l’estensione della legge Mancino contro l’omofobia e la transfobia, la modifica della legge 164/82 per le persone trans”
Tra gli ordini del giorno discussi e approvati quello proposto dai consiglieri Gianpiero Milani e Ottavia Voza e relativo ad una idea di progetto sulla messa in rete degli archivi LGBT che faciliterebbe la valorizzazione del patrimonio storico prodotto dalla comunità lgbt in Italia sulla quale la segreteria dell’associazione ha espresso l’impegno a cercare i finanziamenti.
Sempre su iniziativa di Ottavia Voza l’associazione ha espresso parere favorevole rispetto all’adesione di Arcigay al Coordinamento Trans Sylvia Rivera, un gruppo di associazioni impegnate su di una solida piattaforma per dare soluzione alle problematiche che vivono in Italia le persone transessuali.
Il Consiglio approva anche un ordine del giorno del responsabile della segreteria nazionale per i territori Marco Alessandro Giusta sull’organizzazione di un campeggio estivo sul modello dei gay camp organizzati dal mensile “Babilonia” negli anni Ottanta.
Il bilancio dell’associazione è disponibile nella sezione trasparenza del sito Arcigay alla pagina: https://www.arcigay.it/chi-siamo/trasparenza/.