L’«ultima chance» nel governissimo, per Michaela Biancofiore, è ora una delega alla Pubblica amministrazione e alla semplificazione. Mansione alla quale forse potrà applicarsi con più facilità, la sottosegretaria alla presidenza del consiglio alla quale ieri Enrico Letta ha deciso di togliere a tempo record la delega alle Pari opportunità. La scelta è stata comunicata ieri – dopo le polemiche scoppiate sull’incarico assegnato all’esponente berlusconiana che si è sempre contraddistinta per le sue posizioni omofobe e integraliste – con una nota secca pubblicata sul sito di palazzo Chigi.
Non proprio una revoca, visto che i compiti ai sottosegretari non erano stati ancora assegnati ufficialmente, ma Biancofiore era destinata ad occuparsi di questioni di cui mastica poco e male. Lo ha dimostrato in tanti anni di onorata (?) carriera politica ma soprattutto nelle ultime ore, pubblicando per esempio proprio sul sito del Pdl una confusa e incompetente risposta alle proteste di Enrico Oliari, presidente dell’associazione di centrodestra Gaylib, dove confonde il «genere» con l’«orientamento sessuale»: «Il problema di Oliari – scrive Biancofiore in un post intitolato ‘No alle nozze gay. Sì ai diritti civili’ – non è il genere, ma appartenendo a una fazione politica avversa alla mia, porta avanti una critica faziosa…».
Subito dopo la nota del presidente del Consiglio, un sospiro di sollievo si è levato da tutta la comunità Glbt e non solo. «Almeno la decenza è salva», ha sbuffato Nichi Vendola. Soddisfatto Flavio Romani, presidente dell’Arcigay che ricorda però i tanti, troppi, personaggi «impresentabili» ancora presenti nella maggioranza, «come Rocco Buttiglione, al quale nel 2004 è stata respinta la candidatura a Commissario europeo per infelici dichiarazioni sugli omosessuali».
Viceversa, dal Pdl solo elogi ed encomi per Biancofiore. «Gode della massima fiducia del partito e del segretario», fanno sapere i berluscones, mentre addirittura esulta Gianfranco Micciché, il leader di Grande Sud nominato sottosegretario alla Pa in quota Pdl: «Sarà un piacere lavorare con lei». Eppure qualche maldipancia a destra è evidente: «Se ad ogni contestazione Letta cambia organigrammi – reagisce il vicepresidente dei deputati Pdl, Pietro Laffranco – non reggerà a lungo».
Biancofiore allontanata dalle pari opportunità
This article was written on Monday May 6th, 2013.
Some contents may no longer be valid or available.
Some contents may no longer be valid or available.