Bologna, 15 maggio 2014 – “Con stupore e indignazione abbiamo appreso delle scritte omofobe con cui è stata imbrattata la facciata della Chiesa Evangelica Valdese di piazza Cavour a Roma”: Flavio Romani, presidente di Arcigay, interviene sull’attacco di cui è stata vittima la scorsa notte la comunità valdese capitolina.”Esprimiamo innanzitutto solidarietà piena alla comunità credente: quest’attacco, la traccia infame di un fascismo di ritorno, colpisce un’istituzione religiosa che in occasione della Giornata internazionale contro l’omotransfobia, espone una bandiera rainbow sulla facciata della chiesa e organizza una veglia di preghiera per le vittime di omotransfobia. Insomma, perfino la preghiera irrita gli omofobi della capitale. È evidente allora che stiamo davvero raschiando il fondo: intolleranza e discriminazioni sono pratiche che in Italia, anziché venire messe al bando, traggono forza e legittimazione da un clima diffuso di sottovalutazione e dal proliferare di modelli, in politica soprattutto, che nella sostanza ricalcano i medesimi contenuti delle scritte che oggi imbrattano la chiesa romana. La soluzione – dice Romani – non è di certo a portata di mano, ma la presa di responsabilità delle istituzioni rispetto a questi episodi, sempre più ricorrenti, potrebbe quantomeno iniettare fiducia in chi subisce queste infamie o ne é spettatore impotente. Invece per ora l’unica sicurezza sono quelle svastiche e il fatto che non saranno le ultime che saremo costretti a vedere”.