E’ passato solo un anno da quando Roberto Saviano, da sempre attento sostenitore dei diritti delle persone lgbt, inviò il proprio accorato messaggio per l’apertura del XV Congresso Nazionale di Arcigay, svoltosi a Napoli, per la prima volta.
Un messaggio con cui, lo scrittore sotto protezione, ribadiva la propria solidarietà alla comunità lgbt e alle sue istanze. Quella solidarietà già espressa, ad esempio, allorché la cattolica Irlanda riconobbe i matrimoni gay o quando, dalle colonne dell’Espresso dichiarò “Sono convinto che le coppie gay e i single che chiedono di poter adottare, dovrebbero avere il diritto di farlo perché la loro è una richiesta in nome dell’amore”, denunciando le odiose ingerenze della Chiesa cattolica nella vita dei cittadini di uno Stato che dovrebbe essere laico.
Un messaggio in cui, con la partecipazione di chi ha sempre affrontato con entusiasmo le battaglie di civiltà, Saviano diceva di essere felice di rivolgersi ai consiglieri di Arcigay perché “pretendere diritti per gli altri significa voler vivere in una società non solo più giusta, ma anche più consapevole”. E richiamava la nostra attenzione sul corpo martoriato di Pier Paolo Pasolini, un corpo che dovrebbe farci riflettere – diceva Saviano nel messaggio inviato al Congresso – e “dovrebbero spaventare chi ancora nel 2015 crede ci siano ben altre priorità rispetto a garantire alle coppie gay gli stessi diritti delle coppie etero. Che ci siano ben altre priorità che riconoscere il loro diritto a formare una famiglia – intesa anche in senso classico e tradizionale -, a poter adottare figli. A poter avere accesso alla fecondazione eterologa. In breve: a poter scegliere ed essere felici“.
Dopo un anno da questo messaggio, Roberto Saviano torna a Napoli, in un teatro simbolo del “rinascimento” civile e culturale di questa città: il Nuovo Teatro Sanità diretto dal drammaturgo e regista Mario Gelardi. Ci torna per presentare in anteprima nazionale il suo nuovo romanzo, “La paranza dei bambini”, edito da Feltrinelli. Un romanzo ispirato a fatti veri in cui Saviano racconta, in forma letteraria, un destino comune a tanti quindicenni in diversi angoli di mondo – tra cui Napoli e il Sud Italia –, dove la vera risorsa è non temere la morte e avere a disposizione molti anni per farsi la galera.
L’appuntamento è per sabato 12 novembre, alle 18.30 al Nuovo Teatro sanità di Napoli, in piazzetta San Vincenzo alla Sanità.
Info: www.nuovoteatrosanita.it