Napoli Pride 2024, edizione eccezionale per partecipazione e per contenuti politici, artistici e culturali. Bieco tentativo di contestazione dei centri sociali (e di Potere al Popolo) strumentale e violento.

  

Napoli Pride 2024, edizione eccezionale per partecipazione e per contenuti politici, artistici e culturale. Bieco tentativo di contestazione dei centri sociali (e di Potere al Popolo) strumentale e violento.

A una settimana esatta dal corteo del Napoli Pride 2024 è tempo di bilanci. Decidiamo pertanto di fare una nota come associazioni organizzatrici, Antinoo Arcigay Napoli, ALFI le Maree, Associazione Trans Napoli, Pride Vesuvio e Coordinamento Campania Rainbow, per restituire una nostra breve considerazione sul Napoli Pride 2024 e sulla seconda edizione del Pride Park.

E’ stato un Pride senza dubbio eccezionale, per quantità e partecipazione, con centinaia di migliaia di persone che hanno interagito sabato 29 e nei giorni del Pride Park con il corteo Pride e con gli eventi che l’hanno preceduto, ma eccezionale anche per qualità e intensità politica, artistica e culturale. La seconda edizione del Pride Park, il villaggio dei diritti, al Real Albergo dei Poveri, voluta insieme al Comune di Napoli, si è svolta in 8 giornate (dal 21 al 28 giugno) di grande intensità politica, sociale e culturale. Sono stati trattati tutti i principali punti esposti nella piattaforma politica programmatica della XVIII edizione del Napoli Pride, dalla genitorialità, al matrimonio egualitario, dalla rete antidiscriminazione e centri di accoglienza, all’autodeterminazione dei corpi e dell’identità. Ampia anche la visione intersezionale delle lotte durante gli incontri del Pride Park, dalla giornata dedicata alla Costituzione a quella dedicata alla transizione ecologica o a quella dedicata alla lotta alle criminalità organizzate e all’illegalità con i 30 anni di Cravattari di Fortunato Calvino. Molti i momenti anche di caratura internazionale che hanno caratterizzato questa edizione del Pride Park, ma anche tanta salute e benessere, dalla carovana per la prevenzione del tumore al seno e la giornata di screening gratuito dedicata alle persone trans*, alle centinaia di test hiv, sifilide, epatite rapidi, anonimi e gratuiti che hanno consentito anche di fare informazione e sensibilizzazione sul tema della prevenzione alle infezioni sessualmente trasmissibili e per il contrasto alla sierofobia. Nella bellissima cornice del Real Albergo dei Poveri, tante le persone ospiti, da Roberto Fico a Gilda Sportiello e l’ex Sindaco de Magistris, da Diego Bianchi (propaganda live) e Ivan Cotroneo a Pina Picierno (nella qualità di Vicepresidente del Parlamento europeo), ma anche tanta arte e cultura, da Maurizio De Giovanni a Simonetta Musitano e Francesco Lepore, da Dadà al cast di “Dignità autonome di prostituzione”, da una meravigliosa Isa Danieli a Cristina Donadio per una giornata in onore e ricordo dell’immortale Enzo Moscato. Tanti i momenti costruiti dalle associazioni, dai canti e balli dei genitori di persone LGBTQIA+ dell’associazione AGEDO alle riflessioni sulla genitorialità di Famiglie Arcobaleno e Rete Lenford, dalle mostre fotografiche sulla storia del movimento lesbico di ALFI Le Maree, al confronto sui diritti delle persone trans e non binary voluto dall’Associazione Trans Napoli, dai momenti di approfondimento sulla rete antidiscriminazione con Antinoo Arcigay Napoli al cinema a tematica LGBTQ con I Ken. Molte le partecipazioni esterne, da CGIL ad ANPI, da ARCI ad Aperitivo resistente, da Sava the children ad Amnesty, da UAAR al Kodokan Napoli. Sempre presente l’amministrazione comunale in tutti gli eventi, con il Sindaco Manfredi e l’assessora per le Pari Opportunità Emanuela Ferrante.

Un capitolo a sé merita l’ultima giornata del Pride Park con l’incontro tra comitato Napoli Pride, il Sindaco Gaetano Manfredi insieme alla Segretaria del PD, Elly Schlein e al Presidente del M5S, Giuseppe Conte. Un evento intenso e partecipatissimo dove per la prima volta i leader dei maggiori partiti di opposizione a questo Governo si sono confrontati sul tema dei diritti civili e sulle istanze avanzate dalle persone e delle associazioni LGBTQIA+. Prove generali di larghe intese e di campo largo per arginare le politiche reazionarie di questo governo e per costruire un’alternativa concreta.

Eccezionale per partecipazione poi la giornata del corteo di sabato 29 giugno che, dopo alcuni anni, torna e “scende giù” per Toledo, citando Giuseppe Patroni Griffi. In prima fila tutte le istituzioni locali: il Comune di Napoli, non semplice soggetto patrocinante ma co-organizzatore, la Città Metropolitana di Napoli, il Consolato Generale degli Stati Uniti di Napoli e la Regione Campania, con l’eccezionale prima volta al Pride del Presidente Vincenzo De Luca. Molte le aziende locali e internazionali che hanno partecipato al Pride e sostenuto le progettualità attive tutto l’anno delle associazioni LGBTQIA+: Coca Cola, Vitasnella, AVIO AERO, a2a, easyJet, Leopoldo, caffè Aloia, Wonderful Italy, ANM, EAV e Radio Ibiza, per citarne alcune. Bella e significativa la presenza in piazza dell’ex Sindaco Antonio Bassolino con la moglie Anna Maria Carloni. Bassolino nel 1996 intervenne come Sindaco al primo Pride di Napoli (primo del sud Italia), pride sostenuto poi negli anni da tutti sindaci e le sindache della città (Bassolino appunto, ma Iervolino nel 2010, Luigi de Magistris dal 2011 al 2021 e dal 2021 Gaetano Manfredi).

Dopo il corteo Pride, meraviglioso Star Show con la direzione artistica di Diego Di Flora e condotto da Maria Mazza e Marco Maddaloni con la regia di Danilo Bellobuono. Oltre alla presenza di Malika Ayane, madrina del Napoli Pride 2024, si sono esibiti: Bianca Atzei, Aka 7even, Emiliana Cantone, Rico Femiano, Leo Gassmann, Ivan Granatino, Emma Muscat, Ida Rendano, Silvia Salemi, Sarafine, Vittoria Schisano, Settembre, Veronica Simioli, Ste, Gold Queen, Last Queen e Jelecrois. Un vero e proprio spettacolo musicale di circa tre ore, con quindici cantanti di caratura nazionale e internazionale e un corpo di ballo, coreografato da Vincenzo Durevole e Giovanna D’Anna. Dopo lo Star Show, il pride è continuato con la serata ufficiale con Venus e La Locura al lido Miramare.

Prima dello star show, i consueti interventi politici delle associazioni e delle istituzioni presenti, con un commovente intervento dello storico attivista Vanni Piccolo. Purtroppo, dobbiamo sottolineare che questi interventi previsti sono stati più volte interrotti – per circa 20 minuti-  da un’azione che non fatichiamo a definire violenta, antidemocratica e squadrista, da parte di alcuni centri sociali napoletani, dall’ex opg – Je so’ pazzo, a diversi esponenti di I’m queer any problem? e “Ccà nisciun’ è FESSA! “. Nonostante la manifestazione si fosse dichiarata da subito contro ogni guerra e per il cessate il fuoco ovunque vi sia un conflitto in corso, Fa’ Pace coi Diritti! del resto è il claim scelto per il Napoli Pride 2024, i collettiviin realtà una ventina di persone hanno provato in ogni modo a strumentalizzare il Pride e ad impedire gli interventi politici. Dispiace molto che questi collettivi, incapaci di organizzare un loro pride negli anni scorsi ed evidentemente di fare massa critica, non perdano l’occasione per costruire in ogni manifestazione pubblica momenti di tensione e prevaricazione.  Nonostante sia stato concesso loro di intervenire subito, prima ancora degli organizzatori e delle istituzioni previste, alcuni esponenti di questi centri sociali hanno continuato a urlare, insultare e ad inveire contro il Pride e le associazioni. Inqualificabili gli insulti a Loredana Rossi, che in ragione dei 63 anni della fondatrice dell’Associazione Trans Napoli le hanno urlato “ritirati” e hanno inveito contro Vanni Piccolo, attivista di 85 anni e primo preside a dichiararsi gay a scuola e primo ad andare in TV in Italia a parlare di AIDS, quando era considerata la peste gay, dicendo “vattene gay malato”.

Sono emerse però tutte le contraddizioni e le ipocrisie, come il contestare le multinazionali e la Coca Cola in particolare, pur salendo sul parco griffati dal marsupio alle scarpe e con l’ultimo modello di smartphone in tasca , per magari scoprire che i contestatori sono i medesimi che quella stessa Coca Cola la vendono nei luoghi pubblici che occupano abusivamente.

Mai il Napoli Pride aveva subito un simile attacco, neanche da Casa Pound o da Forza Nuova e dispiace osservare che Potere al Popolo l’indomani di questa spiacevole contestazione sia intervenuto pubblicamente proprio per attaccare il Pride e le sue associazioni, ma forse non bisognerebbe stupirsi più di nulla dopo l’alleanza elettorale tra il Comunista Rizzo, l’ex missino Gianni Alemanno e l’omofobo Daniele Giovanardi. 

Nonostante il bieco e fallito tentativo di boicottaggio e di strumentalizzazione, ripensiamo al Pride che si è appena concluso come un bellissimo pezzo di storia della nostra città, come un meraviglioso esercizio di resistenza e di rivendicazione delle istanze di tutte e di tutt*. Un Pride che dà la carica per cominciare un nuovo anno di impegno per Napoli. Trecentomila grazie.

Comitato Napoli Pride 

Antinoo Arcigay Napoli

Associazione Trans Napoli 

ALFI le Maree 

Pride Vesuvio 

Coordinamento Campania Rainbow 

Articolo tratto da https://www.arcigaynapoli.org/


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