DIVERSITY, DOPO LA RETROMARCIA DELLE GRANDI MULTINAZIONALI LA COMUNITÀ LGBTQIA+ SI ORIENTA VERSO IL BOICOTTAGGIO: “SCEGLIAMO ALTERNATIVE PIù INCLUSIVE”
Dal sondaggio lampo condotta da Gay.it in collaborazione con Arcigay emerge che il 54% delle persone intervistate è pronta a voltare le spalle alle Big globali.
Bologna, 22 gennaio 2025 — Nelle scorse settimane alcune delle più importanti multinazionali, come Meta, Amazon e McDonald's, hanno annunciato di abbandonare le pratiche di Diversità, Equità e Inclusione (DE&I). Meta inoltre, seguendo l’esempio di X, il social di Elon Musk, ha deciso di rimuovere il fact checking dalle sue piattaforme. Gay.it, maggiore medium LGBTQIA+ Italiano, e Arcigay hanno voluto dare la parola alla comunità di riferimento attraverso un sodnaggio rivolto a un campione di 1000 persone LGBTQIA+, distribuite su tutto il territorio nazionale, per comprendere l'impatto di tali scelte all'interno della comunità arcobaleno.
Ecco i risultati dell’indagine: Il 72% delle persone intervistate considera l'abbandono delle pratiche DE&I da parte di aziende come Meta, McDonald's e Amazon un significativo passo indietro per la diversità e l'inclusione. E sempre il 72% ritiene che la decisione di Meta Platforms di rimuovere il fact checking sulle sue piattaforme, porterà a un incremento della diffusione di notizie false e disinformazione. A questo proposito, il 45% delle persone sondate dichiara che continuerà a utilizzare i social media ma con maggiore attenzione, mentre il 36% intende dedicare meno tempo a queste piattaforme, preferendo spazi più sicuri e autenticamente LGBTQIA+. Più in generale, la retromarcia sulle politiche DE&I ha un impatto sulle scelte d'acquisto o d'uso della comunità: il 54% afferma che cercherà alternative più inclusive, mentre il 67% delle persone intervistate è meno propenso a raccomandare questi marchi ad amici e familiari, preferendo supportare aziende i cui valori siano maggiormente in linea con i propri. Infine, il 59% del campione attribuisce queste decisioni delle aziende a pressioni politiche.
I risultati completi del sondaggio sono disponibili a questo link: https://www.gay.it/diversity-dopo-lo-stop-delle-multinazionali-comunita-lgbt-boicotta
“La retromarcia delle grandi multinazionali è un fatto politico che va letto nel contesto di una nuova preoccupante stagione caratterizzata dal protagonismo delle destre estreme, che abbiamo visto materializzarsi in maniera cristallina nell’insediamento del presidente Usa Donald Trump”, dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. “Scorrendo le risposte che la comunità ci ha consegnato rispetto a questo fenomeno, vogliamo richiamare la pratica politica di boicottaggio, che proprio negli Stati Uniti, nella San Francisco di Harvey Milk, caratterizzò la risposta della comunità LGBTQIA+ all’oppressione di quei tempi. È tempo oggi di riprendere in mano quella consapevolezza e di usare il consumo come atto politico: boicottiamo, se necessario. Abbandoniamo le piattaforme – quelle degli acquisti, dei social, del broadcasting -, per minare le fondamenta di un potere che ci ha usati per sedurre il mercato e ora sale sul carro dei despoti col braccio teso. Occorre costruire, oggi più che mai, un’alleanza dal basso che tenga assieme tutti i gruppi sociali nel mirino di questi potenti; occorre superare ogni divisione per organizzare una resistenza efficace, che contrasti questi poteri e tuteli chi oggi vive, a causa di queste persone e delle loro idee, nella paura. Da questo punto di vista, Arcigay è pronta a fare la sua parte”, conclude Piazzoni.