Avevamo accettato con senso di responsabilità la risposta del Comune di Milano sulla richiesta di far terminare in Piazza Duomo il Pride nazionale del 23 giugno: la piazza, ci era stato detto, sarà concessa solo per manifestazioni istituzionali. Ora arriva la notizia della manifestazione di Alleanza Nazionale che si terrà proprio in Piazza Duomo.
A questo punto la misura è colma: dopo 'offesa del patrocinio negato da parte del sindaco Albertini, arriva lo schiaffo da parte del sindaco: sì ai postfascisti di AN, no alla grande marcia per i diritti civili che 'anno scorso a Roma ha visto sfilare duecentomila persone in difesa delle libertà di tutti.
Se questo è lo stile che Albertini intende dare al governo della città di Milano, noi non staremo inerti a vedere calpestare i nostri diritti costituzionali.
Il 23 giugno un fiume di persone, proveniente da ogni parte 'Italia con treni speciali e decine di pullman sfilerà pacificamente e festosamente fino a Piazza Duomo, con o senza 'autorizzazione da parte del Comune.
Di fronte al'arroganza di una giunta che tratta i diritti dei cittadini con una discrezionalità antidemocratica, la risposta di quanti hanno a cuore la libertà reale delle persone sarà pacifica e nonviolenta, ma determinata.
Albertini si assume una responsabilità senza eguali in Italia. Nelle altre città in cui, negli anni scorsi, si è tenuto un Gay Pride nazionale, i sindaci Vitali, Bassolino, Cacciari, lo stesso Rutelli nel'94, erano scesi in piazza a portare il loro saluto ad un movimento democratico e libertario.
Il sindaco di Milano, al contrario, sceglie il disprezzo dei diritti di cittadinanza: siamo certi che saranno molti i cittadini e le cittadine milanesi che quel giorno vorranno unire la loro indignazione alla nostra, e partecipare alla nostra festa delle libertà per la fine di ogni discriminazione.
Sergio Lo Giudice
Presidente nazionale Arcigay