Oggi è giorno di festa per la comunità gay e lesbica europea: la celebrazione dei primi quattro matrimoni gay in Olanda segna una data storica nella storia sociale d'Europa, una svolta epocale paragonabile alla concessione del voto alle donne, nel 1907, in Finlandia e in Norvegia.
Adesso tocca all'Italia superare le resistenze antimoderne ed antistoriche che rappresentano, su questi temi, una peculiarità tutta italiana, che non trova riscontro oltralpe.
Le prese di posizione del PPE a Berlino sui diritti delle persone omosessuali, e la recente legittimazione delle coppie gay da parte del parlamento autonomo della Valencia, governato dai Popolari di Aznar, mostrano la direzione: sul tema dei diritti di gay e lesbiche l'Europa non va ne' a sinistra né a destra, va avanti, mentre l'Italia resta, da sola, indietro, chiusa nell'ostinata celebrazione di un paese bigotto che non esiste più nella vita reale.
Si abbia il coraggio, in questa campagna elettorale, di parlare della vita reale delle persone, di guardare in faccia un paese che cambia e di progettare un paese che stia la passo con l'Europa.
Sergio Lo Giudice
Presidente nazionale Arcigay