I gay si preparano alla festa di Bari

  

Bari capitale gay nel giugno 2003. Dopo essere stata definita razzista e antiquata da un sondaggio via Internet. Dopo la sfida di Lista lesbica, che, lo scorso 15 giugno a Palese, ha organizzato il primo meeting lesbico, il capoluogo pugliese è pronto per ‘evento italiano più atteso dal mondo omosessuale: il gay pride. La scelta è stata praticamente un plebiscito, sponsorizzata da tutti i circoli Arcigay del’Italia del Sud. Ed è un evento storico: è la prima città meridionale (escludendo la Capitale) ad ospitare il’Prid’.
Ques’anno a Padova hanno partecipato trentamila persone. Michele Bellomo, presidente del’Arcigay «Giovanni Forti», e gli organizzatori sperano che nella prossima edizione, tutta meridionale, le presenze siano almeno cinquantamila. Anche se non sarà facile. Ieri sera tutti i vertici del circolo barese si sono riuniti nella sede di via Zara, per definire gli ultimi particolari.
Il grande annuncio verrà dato a Roma domani dopo la sfilata. Intanto sono già partite tre lettere per il sindaco Simeone Di Cagno Abbrescia, il presidente della Provincia Marcello Vernola e della regione Raffaele Fitto. ‘Argigay chiede un incontro. Vuole sapere da che parte stanno le istituzioni. «Non sarà facile – dice Bellomo – ma abbiamo bisogno del’appoggio di Comune, Provincia e Regione. E non ci accontentiamo di un patrocinio formale. Avremo bisogno anche di un appoggio economico: sarà un evento unico per la nostra città».
Giugno sarà il mese clou con manifestazioni, sfilate ,dibattiti. Ma ‘anno omosessuale inizierà già da gennaio. «Faremo incontri e iniziative in tutta la provincia. Non vogliamo concentrare le nostre energie solo sulla città. Il’Prid’ sarà ‘occasione per’colonizzar’ anche la provincia».

E già a settembre arriveranno in città tutti i vertici di Arcigay nazionale per decidere insieme la piattaforma del «Gay Pride 2003», a cui sta già lavorando il comitato organizzativo, formato da tutti i circoli Arcigay del meridione.
«Sarà una grande festa – dice Rosaria Iodice coordinatrice del’ufficio diritti Gay di Bari – ma vorremmo realizzare un Gay Pride diverso dagli altri. Ovviamente ci saranno le sfilate, i dibattiti e le feste. Ma il mondo degli omosessuali non è solo questo. Anzi, in una città come Bari è tut’altro. Faremo di tutto perché sia un evento straordinario nel’ordinarietà. Il massimo sarebbe vedere partecipare studenti, operai, professori, impiegati, casalinga. Cercheremo di coinvolgere tutta la città: omo ed eterosessuali».
Il tema del 2003 sarà, molto probabilmente, le discriminazioni sul lavoro. E non è un caso. Il neonato ufficio nuovi diritti Puglia è il più grande ‘Italia e Michele Bellomo è anche il responsabile nazionale del settore «lavoro».
«La nostra Bari non è né Roma né Milano – dice il presidente del circolo "Forti" -, ha buona parte però dei difetti di una grande città con una "sana" dose di pericoloso provincialismo. Ma noi amiamo le sfide. Ques’anno sono andato a Gerusalemme e lì abbiamo manifestato davanti al Santo Sepolcro. La tensione era altissima, ma è stata u’esperienza indimenticabili. Così sarà il nostro giugno barese».
Al’Arcigay ci sono fermento, entusiasmo e tante idee per rendere indimenticabile ‘appuntamento del’anno prossimo. Ma gli organizzatori hanno i piedi per terra. E non dimenticano i problemi. «Il primo obiettivo sarà sensibilizzare la cittadinanza – dice Bellomo -. Dobbiamo prevenire episodi di intolleranza. Ma su questo punto sono fiducioso. Dieci giorni fa’Lista lesbic’ ha organizzato un meeting nazionale a Palese ed è andato benissimo. Da oggi cominciano 12 mesi di intenso lavoro. Bisognerà preparare alberghi, strutture turistiche, chiedere permessi in comune e questura. Non dimentichiamoci che arriveranno migliaia di persone da tutto il meridione e da tut’Italia. Ma Bari è stata scelta proprio per dare nuova forza al movimento omosessuale nel meridione. E noi certo non ci tireremo indietro».


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