Festa e sangue all’Hotel de Ville così Delanoe ha rischiato la vita

  

Da "La Repubblica", pagina 1


Bertrand Delanoe, il sindaco socialista accoltellato nel suo Municipio, sulla sponda destra della Senna, ama le feste popolari. Quella di sabato notte gli è quasi costata la vita. Delanoe adora le trovate spettacolari. Le sogna, le progetta, le organizza, le realizza. Le chiama avventure collettive. Anche per questo è uno degli uomini politici più favoriti nei sondaggi, in un momento piuttosto magro per la sinistra.

‘è persino chi lo considera un possibile candidato alle presidenziali del 2007. Lui stesso non lo esclude. La festa in corso al momento del fatto di sangue, tra il tramonto di sabato e ‘alba di domenica, era una prima assoluta. Era stata battezzata Nuit Blanche e doveva inaugurare una serie di altre iniziative del genere. La spiaggia estiva, creata sulla riva destra della Senna, nel cuore della capitale, proprio ai piedi del’Hotel de Ville, il Municipio (dove sorgeva una delle ghigliottine della Rivoluzione del 1789) aveva avuto un notevole successo in luglio e agosto. La sabbia e gli ombrelloni a due passi da Notre Dame avevano attirato la folla degli esclusi dalla Costa Azzurra e dalla Bretagna. Ma anche esponenti della Bo-Bo, la Borghesia Bohème, come viene chiamata la classe media intellettuale parigina. La Notte Bianca era u’altra idea, ritenuta geniale, suggerita dal’assessore alla Cultura, il verde Christophe Girard, che Bertrand Delanoe aveva subito accettato con entusiasmo. Parigi deve essere una festa. Chi realizza lo slogan può anche vincere le elezioni.

La Notte Bianca significava che, fino all prime luci di domenica, i parigini avevano libero accesso a numerosi luoghi della capitale, abitualmente chiusi o sottoposti a un pedaggio: la Torre Eiffel, ad esempio; ma anche le Pompes Funèbres, un ampio luogo mitico e abbandonato, lontano dal centro, in rue ‘Aubervilliers, dove un tempo transitavano le bare poi smistate nei vari cimiteri; le catacombe; lo stesso Hotel de Ville, dove Bertrand Delanoe si aggirava nel cuore della notte, tra la folla soddisfatta di essere ammessa in uno dei luoghi leggendari del potere. Delanoe è il terzo sindaco della capitale in più di centotren’anni. Dopo la Comune di Parigi (1870) non ci sono più stati primi cittadini eletti fino a quando Valéry Giscard ‘ Estaing (presidente dal 1974 al 1981) non ha ripristinato la carica. I suoi predecessori, nella Terza, Quarta e Quinta Repubblica, non volevano avere contropoteri sulle sponde della Senna. Tanto più che ‘ Hotel de Ville era stato ad ogni rivoluzione uno dei principali epicentri del’insurrezione popolare. Il primo sindaco è stato Jacques Chirac, che si è servito del’Hotel de Ville come trampolino di lancio per conquistare il Palazzo del’Eliseo, che sorge sulla stessa riva destra della Senna, risalendo verso ‘Arco di Trionfo. ‘ là, nel Municipio, che per quasi ven’anni ‘attuale capo dello Stato ha preparato i vari democratici assalti alla presidenza della Repubblica. Come sindaco ne ha falliti due e riuscito il terzo.

‘ in quei saloni, alle origini rinascimentali, restaurati o addirittura ricostruiti ( con pessimo gusto) dopo le distruzioni della Comune, che Bertrand Delanoe si muoveva soddisfatto alle due e mezza del mattino. A quel’ora decine di migliaia di uomini e donne invadevano il centro della capitale. Gli ingorghi lungo rue de Rivoli, che corre verso Piazza della Concordia sfiorando ‘hotel de Ville e il Louvre, erano quelli dei momenti di maggior traffico, nel pieno dei giorni lavorativi. Code interminabili si disegnavano davanti ai luoghi spalancati alla curiosità del pubblico. Un pubblico paziente, ordinato, nonostante la difficoltà di spostarsi da un punto al’altro di Parigi. La metropolitana era chiusa ; gli autobus promessi erano scarsi, insufficienti ; le colonne di automobili imponenti, esasperanti. Ma la metropoli non perdeva la calma.

Negli ultimi decenni le classi popolari, e con loro, purtroppo, molti artigiani, si sono spostate verso la periferia, nel’Ile-de-France, costellata di città che formano la Grande Parigi, pur essendo sul piano amministrativo ( e in una certa misura anche sociale) separate dalla capitale. La quale conta tra i suoi elettori non pochi di quei Bo-Bo ( Borghesi Bohèmiens) che hanno contribuito al’elezione di un sindaco socialista lo scorso anno, e a un successo della sinistra alle politiche di ques’anno, in controtendenza a quello che è avvenuto a livello nazionale. Nella notte tra sabato e domenica, come accade ogni fine settimana, il centro di Parigi era invaso da quelli che i parigini chiamano, con una punta di disprezzo, banlieusards (quelli della periferia). I banlieusards sono riconoscibili dalle targhe delle loro automobile, dal fatto che abusano del clacson, ma soprattutto per i modi agitati. Nei dintorni del’Hotel de Ville, nel cuore della notte, i banlieusards erano numerosi. Azzedine Berkane, che, alle due e trenta, ha piantato il coltello nel’addome del sindaco, era uno di loro. Ha poi detto di avercela con gli uomini politici, perché lui è disoccupato, e di non digerire troppo gli omosessuali. E, come è noto, Bertrand Delanoe , non ha mai nascosto di esserlo. Anzi, si è dichiarato tale, pur non essendo un militante gay, assai prima di essere eletto sindaco.

‘accoltellatore è un poveraccio di 39 anni. Ha una fedina penale piena di piccoli reati. ‘ conosciuto come un individuo strano. Sabato notte veniva da Bobigny, una delle città del’Ile-de France incollate a Parigi, dove abita da tempo. ‘ di origine maghrebina. Figlio di immigrati. Secondo alcuni si sarebbe richiamato alla religione musulmana per motivare il suo gesto. Secondo altri non ne avrebbe fatto menzione. Sarebbe comunque azzardato, o addirittura inesatto, definirlo un integralista. Credo lo si debba accodare agli autori di altri recenti gesti irrazionali. Ad esempio, quello compiuto a Nanterre, altra città della periferia parigina, il 27 marzo di ques’anno, da un francese che ha ucciso con un mitra otto persone, durante una seduta del consiglio comunale, e che poi si è suicidato gettandosi dalla finestra della prefettura di polizia dove veniva interrogato. E ancora ‘attentato, più simbolico che reale, di uno squilibrato che il 14 luglio ha sparato con una carabina contro Jacques Chirac, nei pressi del’ Arco di Trionfo, durante la tradizionale parata militare.

Con la Notte Bianca, il sindaco Delanoe ha spalancato le porte di Parigi al fine di consentire a tutti "di appagare liberamente le voglie del momento, senza esclusioni". Sono le sue parole. Parole generose che ha voluto confermare offrendosi di persona alla curiosità della gente, senza la minima protezione, confondendosi con la folla, in una notte ricca di emozioni. Una folla densa, proveniente dalla periferia profonda. Cosi si è esposto come bersaglio a coloro che riversano sui politici la colpa della loro infelicità. E la strage di Nanterre, ‘attentato del’Arco di Trionfo avevano provato che questi individui non mancano. Bertrand Delanoe è descritto come un personaggio un p’ narciso e molto generoso. Queste due caratteristiche possono spiegare in parte il suo atteggiamento, che gli poteva costare la vita, non soltanto una decina di giorni ‘ospedale. Il gesto irrazionale di cui è rimasto vittima è comunque inquietante per la classe politica, che, dopo Nanterre, dopo ‘Arco di Trionfo e adesso dopo ‘Hotel de Ville, sa di essere il bersaglio di chi si sente infelice. I ripetuti gesti di persone, sia pure in preda a comportamenti psicotici, sono rivelatori.


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