Se l’Autore di “Camera con vista “ Edward Morgan Forster, approverebbe, il più eccentrico Oscar Wilde che per omosessualità andò in prigione, probabilmente il 7 giugno sfilerebbe su uno dei carri.
Il Gay Pride a Bari vola alto. Molto di più che nel resto dell’Italia, perché la città di San Nicola si tuffa in otto mesi di eventi, che prendendo spunto dall’orgoglio della più grande minoranza italiana, quella dei 5 milioni di omosessuali (400 mila solo in Puglia), punta dritto ai diritti civili. Su questi solleverà l’attenzione dell’opinione pubblica concentrando nell’appuntamento barese non solo la settimana dell’orgoglio omosessuale, quest’anno celebrata a Padova, ma anche gli appuntamenti del Gay Pride da sempre festeggiati il 28 Giugno a Roma e a Milano.Perché quest’anno a Bari approda il Pride nazionale .Dunque un giorno, una settimana e otto mesi, quasi una gestazione ,di respiro nazionale per sottolineare che il mondo omosessuale non è quello di lustrini e parrucche, ma è anche un universo di progettualità intellettuale che pensa e organizza una serie di eventi grazie ai quali l’attenzione sarà tutta puntata sui diritti civili. Quali? Quelli inesistenti per le unioni di fatto, gay o eterosessuali, il concetto allargato di famiglia non solo costituita da madre e padre, le adozioni per le coppie di omosessuali , ma anche per i singoli.E, perché no? Il difensore civico e l’esercizio del referendum per i cittadini baresi che non possono votare direttamente per le questioni di casa propria. Il tutto contenuto in un progetto che pesa 76 pagine e oltre 500 mila euro.(un miliardo di vecchie lire ). Gli organizzatori ce l’hanno messa tutta . Stanno lavorando in modo febbrile dormendo addirittura tre ore a notte, con una preoccupazione costante: trovare i soldi per il grande salto che farà di Bari, porto del mediterraneo, accogliente per tradizione culturali (dai pellegrini di San Nicola ai profughi di tutti i mondi ) un centro leader per la cultura e i diritti civili di tutte le minoranze. Gli appuntamenti di quelle 76 pagine verranno presentati in una conferenza stampa il 18 Novembre, giorno ufficiale dell’inaugurazione del Pride. Solo allora sarà possibile entrare nel dettaglio perché ci sarà un’idea più certa dei finanziamenti. L’idea di massima è questa: si comincia proprio il 18 Novembre con una mostra di arte contemporanea, da Dicembre a Maggio prenderanno il via spettacoli di teatro d’avanguardia, prosa e danza, ad Aprile una rassegna di cinema gay e lesbico, tra gli uni e gli altri mostre, concerti, convegni, eventi letterari e di moda.
La settimana vera e propria del gay pride, durerà dal 3 all’8 Giugno, con appuntamenti top secret, fatta eccezione per il 7 giorno della tradizionale sfilata, e per l’8 giornata del saluto e del passaggio del testimone alla città dove si organizzerà la settimana dell’orgoglio omosessuale 2004. E forse non finirà qui perché durante il gay pride si farà accenno all’ipotesi di candidare Bari alle olimpiadi gay, nate nel 1982 per favorire l’interscambio culturale e le esperienze sportive condivise dagli omosessuali di tutto il mondo. Quest’anno a Sidney hanno attirato 25.000 atleti di 48 paesi; per la candidatura di Bari ci sono ottime possibilità grazie all’impiantistica sportiva realizzata per i mondiali di calcio. Tornando al più imminente gay pride made in Bari dietro la macchina organizzativa i protagonisti sono 4: oltre al giornalista Vito Marinelli, coordinatore, responsabile della comunicazione e dell’immagine, Michele Bellomo, Presidente dell’Arci Gay di Bari sarà il portavoce e il responsabile politico, Nicola Viesti, si occuperà delle proposte culturali, Silvia Viterbo delle pubbliche relazioni. Dall’altra parte, qualche patrocinio e il finanziamento di una parte dell’impresa dalla Provincia di Bari che Martedì stabilirà quali iniziative sostenere economicamente e quanti fondi destinare. Gli organizzatori chiederanno il sostegno di altri enti e cercheranno sponsor.E’ una sfida dura da vincere ma per questo ancora più interessante.”Deve essere un segnale di rottura —dicono i coordinatori — voluto a Bari anche per dimostrare che il sud Italia non è patria dell’intolleranza. Darà alla città un’immagine nuova .I gay non vogliono essere accettati, ma riconosciuti in quanto esseri umani e gente che paga le tasse”. Il 18 Novembre inizia a Bari una battaglia di civiltà per riscattare tutte le minoranze. Non solo gli intellettuali gay come Forster.
Lo scrittore inglese non volle pubblicare il romanzo “Maurice” nel 1915 mentre era in vita.
Parlava apertamente di omosessualità. In compenso ha regalato al mondo alcuni tra i ritratti più belli e realistici di uomini e di donne.
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INTERVISTA
Parla l’Assessore provinciale Cesare Veronico
“Diritti civili e cultura: è una grande occasione”
Sul Gay Pride a Bari, c’è chi si oppone e chi ce la mette tutta perché l’impresa vada in porto. L’impegno non è di poco conto, perché si tratta di otto mesi di eventi culturali che oltre al dispendio di energie richiedono danaro. Tanti Euro. Ecco perché la provincia di Bari ha scelto di non limitarsi al solo patrocinio gratuito, come ha fatto la Regione e come farà nei prossimi giorni il comune, ma di concedere nei limiti del proprio bilancio fatto a pezzi dalla finanziaria, un sostegno economico per le iniziative culturali inserite nel corposo progetto del gay pride barese. Otto mesi di eventi che accenderanno un faro sul mondo delle minoranze e soprattutto dei diritti civili. A sostenere energicamente la causa, in particolare per quest’ultimo aspetto l’assessore provinciale alla pianificazione territoriale, assetto del territorio, protezione civile e trasporti Cesare Veronico. Ha ricevuto la delega dall’assessore ai servizi sociali Nicola Occhiolino e dal Presidente della Provincia Marcello Vergola ad occuparsi del gay pride in questa fase. Ci sono già stati due incontri con gli organizzatori, a Luglio e un paio di settimane fa . Quello del prossimo martedì sarà il più importante perché la giunta provinciale stabilirà quali iniziative finanziare e in quale misura.
Cesare Veronico, oggi nei Verdi, dopo un passato tra i Radicali ha preso a cuore la causa del Gay Pride barese.
Assessore, come si spiega tutto questo intersse? “ E’ un’occasione importante per approfondire attraverso incontri ed appuntamenti di carattere artistico-culturale il variegato mondo dei diritti civili. Se pensiamo ai più deboli si tratta di un’opportunità enorme”.
Cosa vi ha affascinato del progetto presentato dagli organizzatori? “ Gli incontri culturali, i convegni, le rappresentazioni, teatrali e mostre. Di fronte a questi eventi, la sfilata dei carri non è più la cosa principale. Certo rappresenta un appuntamento di colore, ma è quello che ci interessa meno”.
E poi Bari è una città di frontiera. “Esatto. Una città di frontiera che deve diventare europea portando avanti la lotta alla discriminazione e la battaglia per i diritti civili”.
Quali le stanno più a cuore? “Tanti. I diritti civili danno la possibilità ai cittadini di partecipare alla vita pubblica. Mi viene in mente la questione del difensore civico che non abbiamo e la possibilità dell’esercizio referendario per i cittadini baresi che oggi non hanno la possibilità di decidere per il destino della Fibronit o di Punta Perotti “.
Martedì discuterete di un aspetto fondamentale per questo gay pride, le iniziative da finanziare e l’entità del contributo. Per quali si batterà di più? “Per il progetto del Cinema, per la mostra di pittura contemporanea, per gli spettacoli teatrali che presenteranno nove monologhi, per gli eventi letterari. Ma tra le iniziative che mi stanno più a cuore, ci sono i concerti in cui si esibiranno insieme le orchestre della provincia di Bari e di Lecce. E poi convegni nei quali verranno approfonditi i temi dei diritti civili”.
Saranno mesi duri. Vi attaccheranno. “ C’è chi ha fatto sfilare le svastiche. Noi vogliamo che questo diventi il semestre dei diritti civili”.(a.gri.)