Prosciolto in appello (presidente Merlino, relatore Giannelli, giudice a latere Caiati) perché il fatto non sussiste, il dottore Domenico Ronga, primario della divisione immunotrasfusionale del Pascale. Si è chiusa con la richiesta di assoluzione, avallata in aula dallo stesso sostituto procuratore generale Antonio Iervolino, una vicenda cominciata nel ’97 quando il dottore Ronga – presa visione di una lettera anonima ricevuta da una sua paziente alla quale aveva trasfuso sangue prelevato da un donatore gay che aveva una relazione fissa – presentò un esposto denuncia all’ex Procura circondariale. A conclusione dell’indagine condotta dal Procuratore aggiunto Michele Morello, il dottore Domenico Ronga fu condannato in primo grado dal giudice Marcella Suma a otto mesi di reclusione, quattrocentomila lire di multa e due anni di interdizione (pena subito sospesa) dalle attività sanitarie. La condanna penale del primario, che dispose la trasfusione a una paziente di sangue prelevato da un gay, diede la possibilità al Pascale di avviare un’inchiesta amministrativa sul funzionamento del centro trasfusionale. Il commissario straordinario dell’ epoca, Alfonso Barbarisi, il 9 febbraio 2001 notificò al dottore Ronga sette capi d’accusa e l’11 maggio dello stesso anno lo licenziò. Ronga fu reintegrato il 28 giugno e tre mesi dopo, il 26 settembre 2001, il giudizio di merito annullò il licenziamento con sentenza divenuta inappellabile.
Prosciolto il primario che trasfuse “sangue gay”
This article was written on Tuesday January 7th, 2003.
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