Chiediamo libertà in Egitto

  

Ecco le due lettere inviate oggi da Arcigay al Presidente egiziano Mubarak e al’ambasciatore egiziano in Italia Beder in occasione del "Global Day of Action on Egypt" lanciato per oggi dal Segretariato Internazionale di Amnesty International contro le discriminazioni basate sul’orientamento sessuale in Egitto

Lettera al Presidente egiziano Muhammad Hosni Mubarak

Your Excellency,

I’m the president of Arcigay, the italian gay national association, and i’m writing to you in agreement with Amnesty International, the non governmental organization which has been active over the past forty years in defense of human rights, wherever they are violated.

I’m writing to You to express our deep concern about the guilty verdict for 21 of the 50 men in their retrial for “habitual debauchery.”

I’m also concerned about the continuing systematic and widespread pattern of police entrapment, detention and ill-treatment, of allegedly gay men in Egypt.

Over the past year, there have been several cases of alleged gay men who have been detained after having agreed to meet people contacted through the Internet who turned out to be undercover security officers or police informants. Wissam Tawfiq Abyad and Zaki Sayid Zaki ‘Abd al-Malak were arrested and convicted on charges of “habitual debauchery” when they went to meet contacts they had made on a gay website. Private conversations they had through the Internet were used against them as evidence.

Mahmud Ahmad ‘Allam Daqla, who was convicted on additional charges of “contempt of religion” at the original trial of the 52 men in Cairo by the Emergency State Security Court, remains in jail today.

Arcigay and Amnesty International believe that the majority, if not all, of these men were convicted purely on the grounds of their sexual orientation. Arcigay and Amnesty International consider people imprisoned solely on the basis of their sexual orientation prisoners of conscience and calls for their immediate and unconditional release.

Sincerely,
Sergio Lo Giudice
Chairman of Arcigay Italian Gay Association


Lettera al’Ambasciatore egiziano in Italia Helmy Abdelhamid Saleh Beder

Eccellenza,

chi le scrive è presidente dell’Arcigay, associazione nazionale gay italiana.
Già due anni fa, in occasione del primo processo a 52 cittadini egiziani accusati di comportamento immorale , La mia associazione Le ha fatto pervenire un messaggio, a seguito di una manifestazione di fronte alla sede romana dell’ambasciata finalizzata ad incontrarla per discutere insieme della vicenda.
Oggi, ventuno di quelle persone sono state condannate per “depravazione“ a causa della loro omosessualità, nonostante questa non sia punita dalla legislazione egiziana.

A nulla è servita una grande mobilitazione internazionale che ha chiesto al governo egiziano di intervenire per porre fine alla sistematica violazione dei diritti umani delle persone omosessuali: la persecuzione e le condanne sono proseguite, in spregio ai diritti riconosciuti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti umani.

L’organizzazione “Amnesty International” ha informato l’opinione pubblica internazionale su alcuni nuovi casi di persecuzione di egiziani accusati o condannati a causa della loro, vera o presunta, omosessualità. Wissam Tawfiq Abyad, Zaki Sayid Zaki ‘Abd al-Malak, Mahmud Ahmad ‘Allam Daqla sono i nomi di alcuni di essi.

Le chiediamo di fare presente al governo egiziano e al Presidente Sig. Hosni Mubarak tutta la preoccupazione e l’indignazione dell’opinione pubblica italiana per una pratica che viola i diritti degli individui e allontana l’Egitto dai paesi che possono dirsi democratici.

Distinti saluti
Sergio Lo Giudice
Presidente nazionale Arcigay


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