Gay Pride, la prima volta al Sud

  

Inizia oggi, 3 Giugno 2003, il "Gay Pride" di Bari. La "settimana dell´orgoglio gay, lesbico, bisex, transessuale e transgender" prevede una serie di incontri, spettacoli e feste sui temi delle diversità e dei diritti. In tutt´Italia, intanto, il movimento omosessuale e le organizzazioni di sinistra stanno organizzando pullman e carri per la sfilata di sabato. Si prevede anche l´arrivo di partecipanti anche da Francia, Gran Bretagna e Germania, mentre delegazioni macedoni, rumene, israeliane e palestinesi sono state invitate ufficialmente ai dibattiti. Tra i capi di partito, hanno assicurato la loro presenza Alfonso Pecoraro Scanio, dei Verdi, Fausto Bertinotti, di Rifondazione comunista e Daniele Capezzone, dei Radicali italiani.
Un flop, invece, la manifestazione organizzata domenica dai neofascisti di Fiamma Tricolore, mentre Resistenza antifascista denuncia tentativi di aggressione da parte dei militanti di Forza nuova. «Bari è resta una città aperta – commenta lo scrittore Raffaele Nigro – non amo i cortei ma con la mente e con il cuore sarò anch´io in piazza».

I PREPARATIVI
Una mobilitazione che ha coinvolto i circoli dell´Arci soprattutto al Nord. Il caso di Bologna
Quella gioiosa macchina di pace treni e pullman da tutta l´Europa
di DAVIDE CARLUCCI

A Bari, a Bari! La "gaia" macchina da guerra del movimento omosessuale italiano s´è messa in moto nelle principali città italiane. E punta a fare della parata finale di sabato – la sfilata di carri e musiche in corso Vittorio Emanuele, il cui spazio è stato concesso fino alle 22 – il clou simbolico della "conquista del Sud" alla tolleranza e ai diritti civili.
Ma è soprattutto dalle città del nord che si stanno organizzando bus e viaggi organizzati. In particolare, da Bologna, dove il Cassero, il più grande circolo gay-lesbico-transgender d´Italia, ha messo a disposizione 5000 euro per rendere accessibile il "pacchetto-tutto-compreso" rivolto a chi vuole raggiungere Bari per la manifestazione: con 79 euro si potrà pernottare per due notti all´hotel Barion, partecipare a cortei, dibattiti e feste, soprattutto a quella finale a Torre Quetta, che dalle 22 in poi di sabato sarà collegato con il teatro Margherita attraverso una serie di bus navetta. Altri pullman arriveranno da Milano, da Padova (sede dell´ultimo Gay pride) e da Roma, dove Imma Battaglia, leader del movimento lesbico, si sta attrezzando per far arrivare a Bari il camion lungo 12 metri del "Gay village" del Testaccio. Da Bologna, probabilmente, arriveranno anche i musicisti della "Banda Roncati", che di solito accompagnano – con arie popolari come "Bella ciao", "Comandante Che Guevara", "Nessuno mi può giudicare" – gli appuntamenti più "irrinunciabili" della sinistra di piazza.
Chi arriverà dal Sud, invece, si organizzerà per lo più da solo. Unica eccezione, Siracusa, dove un circolo omosessuale allestirà un "pulmino" con destinazione Bari. La presenza meridionale sarà mobilitata da partiti, associazioni e sindacati. La Cgil, ad esempio, annuncia il segretario regionale Mimmo Pantaleo, «metterà a disposizione una decina di pullman da tutta la Puglia». La Sinistra giovanile schiererà «un migliaio di manifestanti da tutt´Italia, con una dozzina di bus dalla Puglia e altri dieci dal resto del Sud», assicura Alessandro Anceschi. Numerosa anche la presenza dei Giovani comunisti, dell´Arci e dei pacifisti, mentre il gruppo barese di "Resistenza antifascista" – che segnala già i primi tentativi di "aggressione squadrista" da parte dei fascisti di Forza Nuova – sfilerà con un camion sul quale convergeranno anche gli altri "antagonisti". Anche i transessuali avranno un carro tutto per loro tra i dodici che sfileranno sabato.
E dall´estero? «Qualcuno arriverà dalla Gran Bretagna, dalla Francia e dalla Germania – dice Sergio Lo Giudice, presidente nazionale dell´Arcigay – Oltre, ovviamente, alle delegazioni invitate per i dibattiti dall´Israele, dalla Palestina, dalla Romania e dalla Macedonia».
Ma ci sarà anche chi sfilerà in doppiopetto: i comuni di Melpignano e di Barletta sono i primi due ad aver assicurato il gonfalone. Si contano già i "vip" politico-sindacali: i Radicali ci saranno con il segretario generale Daniele Capezzone e «uno stuolo di europarlamentari», la Cgil schiera due "big" della segreteria nazionale: Beppe Casadio (oggi per un dibattito sulle tutele nel lavoro) e Morena Piccinini, che arriverà sabato. Il "Bari pride" è motivo di polemica, invece, all´interno della Chiesa cattolica. A protestare il Centro studi teologici di Milano: «La Curia di Bari ha negato i suoi spazi per ospitare una mostra e una rassegna cinematografica a tematica gay-lesbica. Smentendo, così, ogni affermazione sull´accoglienza nei confronti degli omosessuali».

Boom di adesioni per la festa che per la prima volta coinvolge una città del Sud: sono attesi cinquanta bus
La festa dei diritti civili
Da oggi il Gay Pride: la marcia dei ventimila
di RAFFAELE LORUSSO

Saranno in ventimila o forse più. L´evento, però, va molto al di là dei numeri. Il Gay Pride 2003 sarà l´occasione per far salire alto, per la prima volta anche da una città del Sud, il grido di chi invoca maggiori diritti civili. Alla grande kermesse che comincia oggi giungeranno rappresentanti del movimento gay e lesbico di tutte le parti d´Italia. Arriveranno in autobus (ne sono attesi cinquanta), ma anche con mezzi propri per testimoniare la propria voglia di uguaglianza. Michele Bellomo, presidente dell´Arcigay pugliese, che ha fortemente voluto questo appuntamento, non vede l´ora che cominci. La macchina organizzativa ha cominciato a girare al massimo già da alcune settimane. «Siamo stressati, ma gioiosi – confessa Bellomo – Non vediamo l´ora di regalare anche a Bari un pezzo di democrazia. Grazie a questa manifestazione la nostra città diventa più europea. Vogliamo rimuovere gli ostacoli che impediscono ai cittadini di essere considerati tutti uguali di fronte alla legge. Ancor oggi ci sono ancora troppe discriminazioni su affettività e sessualità. Cinque milioni di omosessuali vedono negati i propri diritti».
Le manifestazioni di protesta annunciate dai giovani di Forza Nuova non preoccupano l´Arcigay. Di fronte ai manifesti fatti affiggere provocatoriamente qualche giorno fa, Michele Bellomo addirittura sorride. «Suggerirei loro di affidarsi ad un esperto di comunicazione – dice – Secondo loro, l´Italia ha bisogno di bambini: e se poi diventano omosessuali? Senza contare, che tocca agli eterosessuali procreare, non agli omosessuali». Battute a parte, il presidente dell´Arcigay pugliese rivolge un appello al sindaco: «Per affiggere i nostri manifesti abbiamo pagato regolarmente la tassa di affissione, gli altri no. Quindi, sarebbe il caso di intervenire».
Per celebrare l´evento sono attesi a Bari anche personaggi della politica nazionale. Finora hanno assicurato la presenza il verde Alfonso Pecoraro Scanio e il leader di Rifondazione comunista, Fausto Bertinotti. Fra le altre personalità, attesi anche l´onorevole Nichi Vendola e il pm Michele Emiliano, che parteciperanno ad un dibattito sull´omofobia. «Ho partecipato a numerosi eventi socialmente significativi, sono onorato di essere stato invitato al Baripride», spiega il sostituto procuratore. Per l´onorevole Nichi Vendola è una straordinaria occasione per la città. «Con il Baripride – dice – si può cominciare a scrivere la storia della possibile creazione di una città delle differenze e della multiculturalità e mostrare il volto più genuino di questa comunità».
Oltre agli eventi programmati, ce ne saranno altri che nasceranno spontaneamente. A partire da oggi, per esempio, sarà acquistabile nelle principali librerie della città la traduzione dell´opera di Jean Le Bitoux "Triangolo Rosa. La memoria rimossa delle persecuzioni omosessuali", pubblicata dalle edizioni Manni di Lecce. Particolarmente attesa, poi, è anche la Città delle donne, uno spazio destinato all´universo femminile, ideato da Rosaria Iodice. Sarà l´occasione per parlare delle grandi conquiste femminili, ma anche e soprattutto dei diritti che ancor oggi vengono negati alle donne. Sarà questo uno dei momenti di maggiore identificazione del movimento lesbico, anche se – tiene a precisare Rosaria Iodice – lo spazio potrà essere frequentato da tutte le rappresentanti del gentil sesso. Infine, si parlerà anche di unioni civili. Bari, sia pure fra le polemiche, ha imboccato la strada verso l´istituzione del registro, ma le riserve rimangono. «Si tratta di chiusure preconcette – dice Michele Bellomo – perché il registro delle unioni civili serve soprattutto alle coppie eterossessuali».


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