Essere genitori omosessuali

  

Il dibattito sulla fecondazione medicalmente assistita, e ora sullo Statuto della regione Campania, evidenzia un paradosso: i legislatori vogliono impedire alle persone omosessuali di essere genitori, ma è un potere che non hanno.

Coppia lesbica

Coppia lesbica

Al pride di Milano quest’anno ho visto una decina di lesbiche con i loro figli sfilare per le vie della città: da dove hanno tratto truffaldinamente la prole? Pensate al turismo procreativo? In qualche caso è vero, si tratta di donne che sono andate in Belgio o in Gran Bretagna dove alle singole è permesso l’accesso alla fecondazione assistita. Ma più spesso sono lesbiche che sono diventate madri perché hanno realizzato l’autoinseminazione, cioè hanno collaborato senza coito con un amico che è diventato padre del bambino o della bambina, benché non-convivente con la madre. Quanto artificio c’è in questa scelta? Ben poco, secondo me. Le persone omosessuali non hanno specifici problemi di infertilità, dunque possono diventare genitori senza aiuto del potere medico o politico.

Le persone fanno scelte libere e responsabili, intanto i legislatori sbraitano che bisogna proteggere l’infanzia dalla pedofilia e favorire uno sviluppo positivo del bambino. Pensare qualche minuto, prima di parlare, non nuoce. I dati indicano che le violenze, anche sessuali, si consumano soprattutto all’interno della famiglia tradizionale. Risulta che gli omicidi commessi ai danni di congiunti superino quelli causati dalla malavita organizzata. Ma l’ignoranza sull’omosessualità detta comportamenti senza criterio.

Rifletto sul fatto che tempo fa c’erano molte madri singole, ragazze-madri si diceva, per l’indisponibilità maschile a occuparsi di figli indesiderati, e allora non c’è stato tanto zelo sul diritto, oggi sbandierato, dei bambini ad avere sia madre che padre. Più che i figli, i legislatori sembrano difendere la norma eterosessuale, a costo di legiferare stupidamente, tentando di impedire ciò che è nostra attitudine naturalissima. Migliore sarebbe una legge rispettosa della responsabilità dei soggetti nelle scelte affettive e procreative.

Cristina Gramolini
Presidente nazionale Arcilesbica


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