Contro la legge medievale sulla fecondazione assistita

  

Arcigay aderisce alla manifestazione indetta dall’Associazione "Luca Coscioni per la libertà della ricerca scientifica", insieme ai Radicali Italiani e al Partito Radicale Transnazionale, per martedì 10 febbraio alle ore 11 contro la legge 1514 sulla Fecondazione assistita, che quel giorno andrà in discussione alla Camera dei Deputati

“La legge sulla fecondazione assistita che il Senato si appresta ad approvare — commenta Sergio Lo Giudice , presidente nazionale di Arcigay – è una legge medievale: uno schiaffo al principio di autodeterminazione delle donne, un’offesa alla laicità dello Stato, un attacco alle libertà individuali nel paese.
Questa maggioranza, con il colpevole supporto di settori della Margherita, fa a pezzi una concezione dello Stato come strumento laico di armonizzazione delle complessità sociali fondato sul rispetto delle convinzioni filosofiche, culturali, religiose dei singoli.

Il divieto per le donne lesbiche sterili di ricorrere alle tecniche di fecondazione assistita non ha alcun fondamento se non nella volontà di imporre la subordinazione ad una concezione religiosa ai principi di fondo di una legge di tutela del diritto alla salute.
Per la prima volta nell’intera storia d’Italia si è introdotto, con l’art.5, un principio esplicito di discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale e lo si è fatto sulla pelle di donne che necessitano di un intervento sanitario.
In più, il riconoscimento giuridico dell’embrione fin dal concepimento, che va delineandosi come una scelta della maggioranza, si pone come l’anticamera di un successivo attacco alla legge 194 sull’aborto, in spregio all’opinione della stragrande maggioranza degli italiani e in omaggio al consolidamento di un nuovo asse fra destra politica, cattolici della Margherita e gerarchie vaticane.

E’ scandalosa la subordinazione di un intervento legislativo così delicato alla visione cattolico romana della donna, della maternità, dell’embrione, della dignità dell’identità omosessuale.
Un passo indietro nel percorso occidentale verso il riconoscimento dei diritti individuali, un ennesimo passo avanti verso la confessionalizzazione delle istituzioni repubblicane”.


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