Da "L’Unità" del 29.06.04 di Delia Vaccarello
A Roma il Pride per le unioni gay
La parata del 3 luglio chiede ai politici un impegno chiaro. Convegni su laicità e unità del movimento
Laltrasponda
I numeri non sono un opinione: settecentomila persone sono scese in piazza sabato 26 giugno a Parigi per il gay pride. Neanche le leggi lo sono. I francesi hanno il pacs, patto civile di solidarietà, un quadro di garanzie e tutele per coppie omosex e non solo. E stanno lottando, sindaco «ribelle» in testa, per il matrimonio. I francesi sono i nostri vicini più «simili». Hanno, anche loro, un governo di destra che però ha deciso di discutere l’istituto delle nozze per gli omosex, mettendo in cantiere una commissione ad hoc, hanno da pochissimo una legge che punisce il vilipendio anti-omosex. L’Italia non ha nulla, solo una legge sulla fecondazione assistita che espressamente nega l’accesso alle persone omosex. Per le normative italiane gli omosex esistono in quanto soggetti da escludere. Occorre dunque una strategia di liberazione e un obiettivo semplice.
Il circolo Mario Mieli, presieduto da Rossana Praitano, lo ha scelto per il pride unitario che si terrà a Roma il tre luglio: «Vogliamo le unioni civili», cioè quanto i nostri cugini d’oltralpe hanno già da tempo. Fronte su cui si è creata una sensibilità anche con la manifestazione di San Valentino del bacio in piazza, il Kiss2pacs. Una priorità da cui partire. L’Italia ha visto il Pride di Milano inneggiare alle nuove «famiglie pride». Ha visto a Grosseto l’ingresso in provincia di tematiche spesso coperte da veli di ipocrisie. A Roma si attende, nella cittadella del governo, una manifestazione di forte sapore politico.
Strategia di liberazione. Refrattario ad ogni scossone di rivendicazione, il nostro Paese sembra mutare solo sul fronte dell’opinione pubblica (e non è poco). La conquista dei diritti viene ora messa in campo pronunciando due parole chiave: laicità e unità. A parlare di laicità è la Cgil, di unità il circolo Mario Mieli. Se la laicità è principio imprescindibile per conquistare i diritti civili, sciolti da ingerenze di qualsiasi etica religiosa, l’unità è una strategia vitale. Il muro di gomma, cioè il parlamento italiano (lo scorso anno dissuaso da un documento del cardinale Ratzinger a votare sulle coppie di fatto), fa in modo che nulla muti, e attenta alla compattezza del movimento, come qualsiasi situazione di stallo. Che fare? Rossana Praitano ha risposto così: «Pride unitario vuol dire unire le forze del variegato mondo glbt, fare quadrato dinanzi al mondo politico». Accerchiare, come hanno dimostrato anche le elezioni amministrative. «Porre un quesito chiaro ai politici e ottenere uno straccio di maledetta risposta perché gay, lesbiche, bisex e trans vogliono risposte, impegni precisi». Criticando chi toglie valore all’effetto pride, Praitano vede l’Orgoglio come momento più alto di lotta e, riprendendo liberi tutti che lo ha associato al 25 aprile, lo considera un momento «per trovare la liberazione». Due gli appuntamenti: una tavola rotonda cui hanno aderito quasi all’unisono le sigle del movimento che si terrà venerdì due luglio presso la sala commissioni dell’assessorato alle politiche culturali del comune di Roma, in piazza campitelli 7, alle 15.00; la parata del tre luglio che partirà da piazza della Repubblica alle 16 per finire a piazza Venezia passando per via Labicana (www.romapride.it).
Obiettivo laicità.La più grande organizzazione sindacale italiana, la Cgil, con l’ufficio Nuovi diritti pensato e coordinato da Gigliola Toniollo, fornisce da 15 anni il supporto a chi lotta per i diritti dell’umanità e cioè per i diritti «antichissimi, ancestrali, indisponibili quali amare, vivere, lavorare, cercare le strade per la propria felicità in un mondo di pari, senza zavorre di pregiudizi o stereotipi» dice Toniollo. Come? Uffici sul territorio, consulenza legale per difendersi da mobbing e discriminazioni, informazioni anche per persone trans e transgender, collegamento con istituti di ricerca: sono solo alcuni dei servizi offerti a coloro che chiedono quei diritti chiamati «nuovi» perché nuovo è ancora, cioè da radicare fino in fondo, il principio della laicità dello Stato, «il vero cuore del problema». Anche qui si tratta di fare bilanci per continuare. Appuntamento giovedì primo luglio, ore 15, presso la Cgil di Roma e del Lazio (Sala «Fredda» Via Buonarroti, 12 – Roma). Si parlerà di laicità e diritti». L’ostacolo maggiore nel cammino verso la laicità? «Siamo governati da un Parlamento incapace, più pavido, tatticista e opportunista, che realmente bigotto e conservatore – conclude Toniollo – La battaglia politica e il lavoro da fare sono tutti qui. Cioè di proporzioni immani».
Al via la cultura de «Laltrasponda»
Al via la seconda edizione de «Laltrasponda», il villaggio realizzato dal Circolo dicultura omosessuale Mario Mieli in occasione del Gay Pride di Roma. «Visto il grande successo di pubblico e di affluenza della prima edizione – dicono al Mieli – quest’anno si continua fino al al 25luglio». Sono previsti concerti, teatro, cabaret, aperitivo letterario con la presentazione di libri, esposizioni d’arte e di pittura lungo la promenade del villaggio (darsena del Tevere, lungotevere Ripa tra ponte Sublicio e ponte Palatino). Una vasta gamma di offerte per la comunità gay della città di Roma e per isuoi amici con un’importante caratteristica: la completa gratuità degli eventi. «Una scelta difficile per la copertura dei costi, ma estremamente importante per il valore politico di conoscenza e di integrazione tra la comunità gay e il resto della cittadinanza». Lo spazio vedrà la presenza, oltre a stand commerciali e aree ristoro, di stand informativi delle associazioni gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, romane e nazionali. Accanto a loro, stand di associazioni no profit, da sempre vicine alla causa del movimento glbt. La programmazione delle performance e dei concerti live vede, tra gli altri, Nicky Nicolai feat, Niccolò Fabi, Stefano Di Battista e Gegè Telesforo, Ivana Spagna (lunedì 28 giugno), Roberto Angelini che sarà a Laltrasponda con la tappa romana del suo tour e protagonista del concerto del Gay Pride del tre luglio. Ogni giorno è previsto l’aperitivo letterario alle 19, con Bossanova Bar, Jazz sessions e presentazioni di libri. I reading di alcuni brani di testi presentati saranno affidati a personaggi della cultura tra cui Balbara Alberti e Ivan Cotroneo. La promenade, che congiunge le due aree principali, sarà la vetrina riservata alle esposizioni. Si inizia con una mostra fotografica dedicata ai Pride romani di A. D’Alfonso e con una personale di Tiziana Guidi.
Laltrasponda
Laltrasponda nasce da un’idea dei soci del Circolo Mario Mieli in occasione dell’annuale GLBT Pride del 2003. Un’area completamente gratuita sia all’ingresso sia agli eventi, un’area aperta a tutti, in una cornice suggestiva quale la sponda del Tevere, da cui il nome.
Cos’è?
Un’area di esposizione, cultura, spettacoli e aggregazione. Stand espositivi, di associazioni glbt romane, di associazioni da sempre vicine alla causa (Peta – Animalisti Italiani, Amnesty International, Forum Sociali). Eventi culturali (teatro, mostre, editoria, dibattiti, conferenze), di spettacolo (concerti, cabaret, shows), di socializzazione (panchine, aree tavoli), musica (live di artisti celebri ed emergenti, jazz session, lounge, sessioni di archi), aree ristoro, discoteca.
Perché gratuita?
– Per dare possibilità di accesso a tutti e a tutte le tasche.
– Perché politicamente la libertà di accesso, genera un’apertura completa alla città, la disponibilità totale della comunità glbt allo scambio interculturale senza barriere mentali ed economiche.
– Per entrare, uscire, rientrare in assoluta libertà senza l’obbligo di un biglietto.
– Perché la libertà di ingresso facilita anche una passeggiata di chi, attratto magari da pura curiosità, entra nel mondo glbt, nella sua cultura, nella sua espressione. E ne esce arricchito socialmente, civilmente, avendo abbattuto la barriera dell’ignoranza e dell’esclusione.
– Perché la cultura, l’informazione e il divertimento diventano di tutti e per tutti.
Perché il Tevere?
L’area è stata assegnata per la prima edizione del 2003; immediatamente si è creato un feeling tra la manifestazione e il fiume. Il Tevere ha fatto da splendida cornice alla prima edizione suscitando un grande entusiasmo tra i partecipanti.
Inoltre fare eventi sul fiume di Roma ha un’estrema importanza per la rivalutazione del Tevere, spesso poco usato, ma fondamentale risorsa paesaggistica della città. Eventi sul fiume Tevere contribuiscono a portarlo agli stessi livelli dei cugini Europei, Senna, Reno, Danubio.
Il fiume poi rispetta in pieno quello spirito di libertà della manifestazione con l’accesso dai vari ponti, ed è uno scenario ideale per il teatro, per la musica, per la letteratura, per la cultura aperta all’aperto.
Perché passare a laltrasponda?
La location ha dato spunto per la creazione dello slogan "passa a laltrasponda", una coniugazione di ironia e impegno sociale e civile. Passare a laltrasponda significa avere l’occasione di abbracciare le diverse culture, imparare a condividerle, a diffonderle. Significa passare in uno spazio aperto in una città aperta e arricchirsi culturalmente, socialmente e civilmente.
INFO www.romapride.it
Circolo Arcigay ORA
Via Goito 35/b, Roma
tel. 340.3475710
[email protected]
www.arcigay.it/roma