Finalmente anche questa data è arrivata. Per la prima volta nella storia d’Italia domani avrà inizio la discussione parlamentare di diverse proposte di legge sul riconoscimento giuridico delle coppie gay e lesbiche. La commissione giustizia della Camera, infatti, inizierà la discussione delle proposte relative a Unioni di fatto e Patti civili di solidarietà, relatore Giuliano Pisapia.
Una coppia lesbica al Roma Pride 04
“Il parlamento italiano non sprechi questa occasione storica di entrare in sintonia col paese reale — commenta Sergio Lo Giudice, presidente nazionale di Arcigay -. Quella del riconoscimento giuridico delle coppie gay e lesbiche è la frontiera odierna di una più ampia lotta per i diritti civili. Dalla lotta delle donne per i propri diritti — dal voto al divorzio – a quella degli ebrei d’Europa sottoposti ad infami leggi discriminatorie in Germania e in Italia fino alla grande battaglia dei neri d’America e del Sudafrica per l’uguaglianza dei diritti, un filo arcobaleno lega le grandi battaglie per i diritti civili all’impegno, che ormai dura da 35 anni, del movimento gay, lesbico, bisessuale e transessuale per la piena uguaglianza giuridica.
“Questo Parlamento non rinunci a fare la sua parte nella storia del riconoscimento dei diritti civili nel mondo, abbia il coraggio di stare, laicamente, in Europa e nel terzo millennio.”
Diverse le proposte in discussione: dalle proposte sul Pacs, su cui si è creata una forte mobilitazione del movimento gay, lesbico, bisessuale e transgender – prima fra tutte quella di Franco Grillini (DS) che porta in calce altre 160 firme di parlamentari di tutto il centrosinistra – a quella sulle Unioni civili presentata da Titti De Simone e Nichi Vendola (PRC), alle proposte di Pecoraro Scanio (Verdi), Katia Bellillo (PdCI), Buemi (SDI), fino alla proposta bipartisan Turco-Mussolini e alla proposta di legge sul Pacs avanzata da Dario Rivolta insieme ad altri deputati di Forza Italia.
Deputati cattolici aprite un confronto sul PACS
Aiutate le famiglie, la società, la politica a essere solidali
Inizia domani l’iter parlamentare, in Commissione Giustizia della Camera, della legge sul PACS, elaborata dal movimento glbt italiano, presentata da Franco Grillini e sottoscritta da 161 deputati appartenenti a diversi gruppi. Insieme alla legge del PACS giaciono in Parlamento altre proposte proposte di legge che si occupano della questione del riconoscimento delle coppie di fatto, per cui la discussione potrà essere condotta con i tempi dovuti, accogliendo anche l’esigenza di approfondimento e maggior conoscenza del tema.
Come gay credente, lancio un appello rivolto ai deputati cattolici affinché sia possibile un confronto costruttivo e libero da contrapposizioni, oggi assolutamente anacronistiche.
Al Pride per le Unioni Civili
In molti paesi europei, molte le forze politiche che si riconoscono nella dottrina della Chiesa, si sono misurate positivamente con questi temi, mettendo al primo posto la necessità di riconoscere diritti e doveri a una categoria di cittadini che per secoli sono stati perseguitati, incarcerati, uccisi, in quanto omosessuali.
Questa riflessione è presente in tante comunità dei fedeli, in diverse prese di posizione di prelati e associazioni religiose, che non si accontentano di evocare la Tradizione, ma si rapportano direttamente con l’assoluta necessità di scoprire, anche attraverso la testimonianza di Gesù, che Dio è amore ed accoglienza, un Dio che non ci cataloga secondo criteri ambigui, un Dio che è in pace con i nostri cuori e con i nostri corpi.
Bisogna poi, ricordare che dove sono stati approvate leggi sul riconoscimento delle coppie di fatto, la famiglia tradizionale non ne ha risentito, i matrimoni non sono diminuiti, l’opinione pubblica ha recepito positivamente queste nuove formazioni sociali.
Permettere ai cittadini omosessuali, di poter costruire un proprio progetto affettivo, sostenuto da tutele e riconoscimento giuridico, li aiuta a superare una vita vissuta ai margini della società, insicura, forzatamente fragile e instabile. Permette alle famiglie di provenienza, alla cerchia delle amicizie, ai datori di lavoro di riconoscere valore alle differenze: è in questo modo, che si superano le enormi discriminazioni ed esclusioni di cui sono vittime i gay e le lesbiche italiani.
Se la politica riuscirà ad affrontare il tema delle coppie di fatto partendo dal vissuto concreto delle persone, il nostro paese potrà ritenersi appartenente a quella comunità civile europea, cui tutti cerchiamo di ispirarci.
Aurelio Mancuso
Segretario nazionale Arcigay