La Regione Campania ha approvato in prima lettura il nuovo Statuto che – come gli Statuti di Toscana, Umbria ed Emilia-Romagna, già approvati in via definitiva – contiene, all’art. 9, un importante ed innovativo riferimento alle “unioni familiari”, riconosciute e sostenute al pari della famiglia fondata sul matrimonio.
Napoli
“Con l’art. 9 del nuovo Statuto — commenta il presidente nazionale di Arcigay Sergio Lo Giudice – la Campania si apre all’Europa e si collega ai più recenti e civili traguardi in tema di diritti civili.
La distinzione fra il diritto a sposarsi e quello a costituire una famiglia, infatti, è un principio contenuto, proprio all’art. 9, nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, proclamata a Nizza nel 2000, già recepita dal Parlamento italiano e in procinto di essere inserita nella Costituzione europea.
“Un riconoscimento di forme di convivenza non fondate sul matrimonio — prosegue Lo Giudice – è già presente nella Costituzione italiana che sottolinea, accanto al riconoscimento dei diritti delle coppie sposate, la funzione delle altre formazioni sociali (art. 2) e stabilisce un criterio generale di non discriminazione (art. 3). Questi principi, aggiornati e resi espliciti dalla Carta di Nizza, oggi sono fatti propria dalla regione Campania.
Tuttavia — avverte il leader dell’Arcigay — non si cada nel tranello della destra: il rispetto della Costituzione è giusto e doveroso, ma il riferimento ai soli articoli. 29 e 30 è monco e lesivo dello spirito complessivo della carta costituzionale: chiediamo a tutte le forze politiche di modificare, in seconda lettura, l’art. 79 dello statuto introducendo anche un riferimento agli articoli 2 e 3 della Costituzione italiana. Solo così si potrà prefigurare un’armonizzazione reale dello Statuto campano con la Carta fondamentale.”.