Ho scoperto che mia figlia è omosessuale e non riesco proprio a farmene una ragione. Non per un giudizio morale, o per ragioni religiose. No. ‘ che sono convinta che abbia davanti un cammino molto più impervio. E che ‘aspetti una stagione di lunga solitudine, senza un compagno stabile, senza figli.Sono molte le madri, e le coppie di genitori, che chiedono aiuto per capire e riuscire ad accettare – una scelta inattesa in un figlio, o una figlia.
Innanzitutto, chiedono, da cosa dipende ‘omosessualità?. O, ancora più angosciati: ‘ colpa nostra? No. Non è questione di colpa. ‘orientamento sessuale, la scelta del’oggetto di desiderio, ossia della persona che ci fa innamorare e ci piace da morire, dipende da molteplici fattori, ancora poco conosciuti nella loro complessità, che includono sia fattori genetici, ereditari, sia fattori acquisiti, legati al’educazione, a esperienze affettive, a incontri significativi.
Rassicurati sul fatto di non essere loro i responsabili di una scelta sentita come difficile o errata, i genitori esprimono rapidamente la seconda angoscia: Mia figlia (mio figlio) resterà sola. Non so darmi pace. In realtà questa è una paura, o addirittura una profezia negativa, che non necessariamente si verifica.
La risposta della psicologa Alessandra Graziottin
Alessandra Graziottin
La solitudine può essere conseguenza più di una non accettazione della propria omosessualità, oppure di paura del rifiuto sociale o, ancora, di una timidezza caratteriale, che non della propria scelta sessuale. Le persone, uomini e donne, omosessuali che vivono serenamente la propria scelta hanno in genere una vita affettiva molto ricca, a volte anche più degli eterosessuali. Può forse essere più difficile, rispetto alla coppia eterosessuale, formare coppie affettivamente stabili nel tempo, questo sì. Tuttavia molto dipende dal carattere, dalle priorità anche affettive della vita, dalla fortuna di incontrare persone che abbiano lo stesso desiderio di armonia e stabilità affettiva, oltre che di intesa erotica.
Molti genitori, dietro la proccupazione della solitudine, hanno una preoccupazione personale più intima e per certi versi inconfessabile: il dispiacere di non avere nipotini, con tutto quello che questa rinuncia significa in termini di speranza e proiezione nel futuro, oltre che di desiderio di tenerezza e di felicità anche per il proprio figlio. Ma anche questa è una paura che può avere soluzioni e doni inattesi. Altri ancora temono un maggior rischio di malattie sessualmente trasmesse, di trasgressioni a catena, di infelicità.
Per fortuna, tuttavia, la maggior parte dei genitori, passato il momento di shock, si rasserena e riesce poi a ritrovare u’intesa più matura con il proprio figlio. U’intesa capace di rispettare anche le scelte che i genitori non avevano nemmeno ipotizzato come possibili per la propria creatura.Se ‘accettazione familiare è stata difficile e travagliata, come sarà ‘accettazione da parte del mondo esterno? Ed ecco la terza angoscia, specie se la coppia o il genitore preoccupato vive in un piccolo paese: Mio figlio dovrà sempre nascondere questo suo lato alla società? O nel’ambiente di lavoro, in particolare? No. O non necessariamente. ‘accettazione della scelta omosessuale come una variante normale del desiderio è crescente negli strati più colti e aperti della popolazione.
‘ più difficile, con tutte le eccezioni del caso, nei piccoli paesi, negli ambienti più chiusi e conservatori, nelle fasce economicamente più basse della popolazione. La sensibilità al tipo di contesto in cui si vive dovrebbe indicare di volta in volta quando la trasparenza è u’opportunità in più e quando la riservatezza è una strategia per vivere più tranquilli la propria misura.
Infine, il grande affondo:Si può curare ‘omosessualità perché un ragazzo, o una ragazza, possa tornare normale? Anche su questo è bene essere serenamente chiari. No, questa possibilità non esiste, se con questo termine si intende ‘intento di cambiare la direzione del desiderio per farlo tornare su una persona del sesso opposto. Quando la scelta omosessuale è egosintonica, ossia armoniosa con ‘Io profondo, non ‘è terapia che la possa cambiare. Per la stessa ragione per cui non ‘è terapia che possa far diventare omosessuale una persona eterosessuale: non esiste (ancora) una terapia che possa cambiare la direzione del desiderio sessuale.
Diverso è il caso quando la omosessualità è di transizione, come può succedere in ragazzi e ragazze molto giovani e molto aperti, che amano sperimentarsi anche con ‘erotismo, e/o quando in realtà la persona è bisessuale, ossia in grado di vivere il desiderio in modo non esclusivo, per ‘uno e ‘altro sesso. In ogni caso non si tratta di cura, nel senso di terapia finalizzata ad un cambiamento definitivo, ma di un percorso interiore di chiarificazione, di conoscenza e di accettazione di sé, anche nella propria complessità erotica e di méta sessuale. ‘obiettivo e ‘augurio? Sì, che i figli omosessuali si vivano con serenità. Ma anche, e oggi ancora difficile, che i loro genitori non si sentano, loro, diversi e autocensurati nel ghetto del’indicibile. Più soli ancora, con le loro paure e le loro ansie di rifiuto sociale, vittime di quella solitudine che emargina chi si sente colpevole di non essere riuscito a realizzare quelli che considerava sogni elementari.
Alessandra Graziottin