L’XI Congresso nazionale Arcigay
IMPEGNA
Il Consiglio nazionale a costituire un gruppo di lavoro che avvii una riflessione sulle possibili discriminazioni sul lavoro nell’associazione come nella società.
Proposto e approvato dalla Commissione Politica
in sostituzione della proposta do ODG del Circolo Arcigay CIG – Milano "Le diverse strade convergenti"
Approvato dal Congresso
Le diverse strade convergenti
Anche Quest’anno Arcigay e Arcilesbica, unitariamente, hanno deciso di concentrare le proprie forze su uno dei tanti obiettivi sui quali lavorano, ossia, rendere possibile anche in Italia l’approvazione di una legge che tuteli le famiglie Omosessuali, ma che sostanzialmente porterebbe anche ad un ampliamento del concetto di “famiglia” in questa Repubblica, che fino ad oggi si sta dimostrando distante anni luce da quella Comunità Europea, della quale si vanta di far parte.
Come sappiamo le proposte presenti sul tavolo della “Commissione Parlamentare Giustizia” sono svariate e provenienti da diverse aree politiche, Arcigay e Arcilesbica, se pur rimanendo aperti ad una discussione su tutte le proposte esistenti, promuovono la proposta dell’Onorevole Grillini, presidente onorario di Arcigay, denominata Pa.C.S. (Patto Civile di Solidarietà).
L’iter di questa proposta di legge, già arduo al momento della sua presentazione, diventa sempre più improbabile e irto di ostacoli, ora che le forze politiche concentrano le loro energie sulla campagna elettorale per le politiche del 2006 che ormai é dietro l’angolo. Vediamo, infatti, che alcune forze politiche parlano di un’eventuale, ma non scontato, inserimento nel programma politico, del punto in questione, dando quindi per scontato che nell’attuale legislatura non si riuscirà probabilmente nemmeno a far approdare alle camere nessuno dei progetti di legge presentati in Commissione Giustizia.
Quindi, in concreto, cosa possiamo fare come movimento glbt e in particolare
come Arcigay, nell’attesa della prossima legislatura?
Noi riteniamo che si possano e si debbano percorrere anche altre strade, che convergano nell’unico obiettivo sul quale, al momento, abbiamo deciso di concentrare le energie, in quanto elemento prioritario per porre le basi al raggiungimento dei Diritti Civili, da troppo tempo negatici.
Una di queste strade, riteniamo possa essere quella nell’ambito del mondo del lavoro, ovvero dell’ampliamento dei diritti attualmente garantiti alle coppie sposate, già presenti nei vari contratti collettivi di lavoro, anche alle coppie conviventi, senza vincoli o limitazioni relativi al sesso o di qualsiasi altra natura. Come ben sappiamo, infatti, esistono alcuni diritti garantiti al lavoratore dipendente, da parte del datore di lavoro, relativi ad alcuni particolari aspetti della vita di coppia, come ad esempio i permessi retribuiti, per l’assistenza del familiare temporaneamente ricoverato in ospedale.Si cita a titolo di esempio l’Art.8 del C.c.n.l per i dipendenti del settore elettrico che recita “Permessi retribuiti, non computabili come ferie, verranno concessi ai lavoratori in occasione di eventi di carattere familiare e personale di particolare importanza (esempio: nascita, morte di uno stretto congiunto;” e ancora in materia di AIDS “ Inoltre, nei confronti dei lavoratori che abbiano l’esigenza di assistere il coniuge o un parente di 1° grado affetto da AIDS,l’Azienda — ferma restando la facoltà di concessione di permessi retribuiti in occasioni eccezionali, ai sensi dell’art.8 del C.c.l si impegna a valutare, con criteri di ampia disponibilità e sempre compatibilmente con le esigenze organizzative e tecnico-produttive, le richieste del lavoratore dirette ad ottenere:
– La concessione di aspettativa (senza alcuna corresponsione né decorrenza di anzianità) o di permessi non retribuiti, al fine di consentire l’assistenza del congiunto anche durante l’effettuazione di terapie domiciliari o presso strutture sanitarie pubbliche o private;
– L’adozione di soluzioni lavorative che consentano una più valida assistenza al congiunto.”
Attualmente, alcune grosse società come Alitalia e altre compagnie aeree italiane ed estere, garantiscono alcune agevolazioni anche ai partner dei propri dipendenti, senza entrare nel merito del sesso o della natura del legame tra i due, ad esempio sconti sui biglietti aerei pari a quelli garantiti ai dipendenti, elemento questo non di particolare rilievo ma interessante sotto l’aspetto culturale, se si considera l’atteggiamento neutrale dell’azienda, in merito alla vita privata del dipendente e dei suoi rapporti affettivi.
Questa strada non è meno difficoltosa che quella parlamentare per il Pa.C.S., richiederà impegno e fatica, ma non è impossibile. Ragioniamo un attimo sulla situazione attuale. Arcigay, come sappiamo, non è solo un’entità politico-culturale ma anche imprenditoriale, come viene anche dichiarato esplicitamente nel documento congressuale ALI ALLA LIBERTA’ "Arcigay è la più grande organizzazione politica gay e lesbica italiana e allo stesso tempo il più grande imprenditore gay, un caso unico al mondo che in questi vent’anni ha dato vita ad una delle esperienze più originali e importanti del panorama glbt europeo alla cui peculiarità non intendiamo rinunciare: Arcigay è politica, è cultura, è servizio, è aggregazione, è divertimento.”
Il passaggio logico conseguente, a nostro avviso, è quello di iniziare già al nostro interno a regolamentare e riconoscere questi diritti, nei contratti d’assunzione dei vari dipendenti o collaboratori che lavorano nei circoli “ricreativi”, ossia gli imprenditori, che hanno un’attività che porta il marchio Arcigay, dovrebbero rivedere o addirittura introdurre questi punti nei contratti d’assunzione dei propri dipendenti. Al di la’ della sfera interna di Arcigay, si potrebbe e dovrebbe interagire, in maniera sia diretta che indiretta, collaborando con le organizzazioni sindacali, per apportare questi aggiornamenti delle parti normative dei contratti, nel momento del loro rinnovo. Altri due ambiti che dovrebbero essere più sensibili a queste istanze, sono ovviamente, quelle degli imprenditori omosessuali e in buona misura degli imprenditori “amici” o come si usa ormai dire “gayfriendly”. I primi, dichiaratisi o meno pubblicamente, in quanto persone omosessuali, che rappresentano una fetta importante della realtà economica del paese, dovrebbero accogliere tale proposta con naturalezza, ma presumibilmente anche quelli gayfriendly, non avrebbero nessuna difficoltà.
Sancire contrattualmente alcuni specifici aspetti che tutelano la vita quotidiana di una coppia, come appunto il mutuo soccorso del partner in caso di malattia, oltre all’aspetto pratico ed immediato, creerebbe un precedente ancor prima culturale che normativo, di particolare importanza.
Sulla base di quanto sopra descritto, con il presente ordine del giorno il Congresso Nazionale dell’Arcigay:
– Dà mandato al Presidente affinché, di concerto con il Consiglio Nazionale e con la Segreteria Nazionale, inserisca nel proprio regolamento e nella procedura di affiliazione ad Arcigay, norme che prevedano, in caso di assunzione di dipendenti e per quanto di loro specifica competenza, l’estensione dei diritti delle coppie eterosessuali anche alle coppie formate da persone dello stesso sesso. Con il vincolo che in caso di non accettazione delle suddette clausole, non si potrà procedere alla sottoscrizione dell’adesione ad Arcigay.
– Dà mandato al Presidente, di concerto con il Consiglio Nazionale e con la Segreteria Nazionale, di promuovere un’azione politica e di informazione che porti la realtà imprenditoriale del paese, con la collaborazione delle realtà sindacali, all’ampliamento dei diritti riservati alle coppie sposate anche alle coppie conviventi.
– Dà mandato al Presidente, di concerto con il Consiglio Nazionale e con la Segreteria Nazionale, di predisporre un sistema che permetta il monitoraggio del progetto evidenziato nei due punti precedenti al fine di poter rilevarne annualmente i risultati, in concomitanza con l’esame del bilancio consuntivo dell’associazione, rendendone disponibili i dati attraverso la pubblicazione sul sito internet dell’Associazione e su altri mezzi informativi che venissero in seguito predisposti.