Apprendo con stupore dell’intenzione di discriminare le coppie di fatto dai bandi per l’accesso all’Edilizia residenziale pubblica (Erp) da parte di alcuni esponenti della giunta torinese di centrosinistra.
Torino
Il Trattato costituzionale europeo definisce il diritto di costituire una famiglia fuori dal matrimonio; diverse Regioni hanno inserito nei loro Statuti il riferimento alle nuove forme di convivenza; numerose città italiane non solo di centrosinistra (Bologna lo fece durante l’era Guazzaloca) hanno equiparato pienamente le coppie sposate e quelle di fatto nel punteggio per l’accesso agli alloggi di Edilizia residenziale pubblica.
Torino vuole forse andare nella direzione opposta, assumendo una decisione su base confessionale e abdicando al ruolo che le è riconosciuto di città dalle forti tradizioni laiche?
Ben vengano — com’è giusto — punteggi aggiuntivi in presenza di minori, ma guai se questo principio incontestabile dovesse divenire strumento per altre discriminazioni.
Sarebbe inaccettabile che il criterio della presenza dei figli valesse solo per le coppie di fatto e non per quelle sposate. Si introdurrebbe un elemento di discriminazione ingiustificata per le coppie di fatto e un principio di esclusione dal bando delle coppie gay e lesbiche dal sapore vessatorio ed arcaico, contrario alla costituzione europea e al principio di laicità delle istituzioni.
Sergio Lo Giudice
Presidente nazionale Arcigay