Arcigay, vent’anni di lotta ai pregiudizi

  

Un convegno romano ha ricordato la nascita della storica associazione, fondata nel 1985. Ma già nel 1980, grazie a don Marco Bisceglia, vedeva la luce il primo circolo a Palermo dopo la morte di una giovane coppia omosessuale.

Il convegno “Venti di libertà”, tenutosi in Campidoglio il 20 maggio, ha festeggiato gli oltre venti anni di vita e di attività dell’associazione nazionale Arcigay. Il fondatore è stato un sacerdote, sospeso a divinis, don Marco Bisceglia che, già nel dicembre del 1980, fondò il primo circolo a Palermo sull’onda della rabbia e del dolore suscitati dalla morte di una coppia di omosessuali di 15 e 25 anni. A Giarre, poche settimane prima, erano stati ritrovati in un agrumeto i cadaveri di Antonio Galatola e di Giorgio Agatino Giammona, “mano nella mano” con due fori di proiettile in testa. Subito si ipotizzò un suicidio finché un nipote dodicenne di Antonio si accusò dell’omicidio confessando di aver agito su intimazione delle due vittime, ma il giorno dopo il ragazzo ritrattò e il caso venne archiviato frettolosamente. Gli attivisti del “Fuori!”, fronte unitario omosessuale rivoluzionario italiano, tennero nel palazzo comunale di Giarre un contestatissimo incontro pubblico intitolato “Omosessuali: orgoglio e pregiudizio”. Seguirono altri dibattiti e iniziative che portarono ad organizzare a Palermo la prima giornata dell’orgoglio omosessuale in ricordo del 28 giugno, data della rivolta di Stonewall. Circoli Arcigay nasceranno in altre città ma solo nel marzo 1985 nasce ufficialmente l’associazione che avrà una sua autonomia e non sarà più emanazione della Commissione Diritti Civili dell’Arci. L’incontro costitutivo dell’Arcigay nazionale si svolse a Bologna con la presenza delle molte anime del movimento compreso il circolo romano “Mario Mieli”: l’assemblea discusse e votò un programma politico. Fu eletto l’organismo dirigente composto dal presidente Beppe Ramina, dal segretario Franco Grillini e dal presidente onorario Marco Bisceglia.

Nel maggio dello stesso anno, Arcigay e gruppo Abele di Torino pubblicano il primo libro italiano sull’Aids scritto dal giornalista e storico Giovanni Dall’Orto. Quel testo segna l’inizio dell’impegno di Ag nella lotta contro la sindrome da immunodeficienza, azione concretizzatasi nella distribuzione gratuita di materiale informativo, di milioni di profilattici, nella istituzione di consultori per la salute dei cittadini omosessuali, nella partecipazione significativa alla Consulta contro l’Aids del ministero della Sanità. Il terzo congresso nazionale di Ag si tiene nel 1987, vi partecipano molti parlamentari, Grillini viene eletto presidente. L’anno dopo la deputata Alma Cappiello presenta la prima proposta di legge sulle coppie dello stesso sesso. Dopo quella proposta altre sono state elaborate dall’ufficio legislativo di Ag e presentate in Parlamento: tra queste quella sulle Unioni Civili e quelle contro le discriminazioni. Nel 1989 nasce Arcigay Donna che avrà come diretta conseguenza l’elezione di Graziella Bertozzo a segretaria nazionale al quarto congresso nel1990. Due anni dopo la nuova denominazione sarà Arcigay Arcilesbica e lo statuto prevede l’elezione dei dirigenti sulla base della quota del 50% per ognuno dei sessi. Il successivo congresso stabilirà la definitiva separazione di Arcilesbica che diventerà la prima associazione italiana di lesbiche non separatiste.

Dal ’98 il presidente è Sergio Lo Giudice mentre Grillini, appena diventato presidente onorario, pone una domanda “provocatoria” a Gianfranco Fini, durante uno show televisivo, e il leader di An risponde: “Un gay non può fare l’insegnante”. Si apre così un ampio dibattito in tutto il paese e hanno luogo una serie di manifestazioni per i diritti civili e contro i pregiudizi. Aumenta la visibilità di tutte le realtà del movimento glbt e di Ag, prende il via una nuova stagione di rivendicazioni. La partecipazione ai cortei per la giornata dell’Orgoglio diventa sempre più significativa e porterà al grande evento del World Pride del 2000 nella Roma del Giubileo. Il ruolo politico e sociale svolto da Arcigay in due decenni è diventato sempre più rilevante, inserito nello schieramento di sinistra, vicino soprattutto al Pci prima e al Pds e ai Ds dopo, riuscendo anche a far eleggere deputato Franco Grillini. Accanto ai circoli prettamente politici, attualmente sono 33, si sviluppano le realtà commerciali e ricreative affiliate e cioè in tutto 55 tra bar, discoteche, saune ed altre strutture riservate ai soci che sono più di 100.000.

La presenza e le attività dell’Arcigay e delle altre associazioni gay, lesbiche e trans, diffuse soprattutto nel centro-nord, ha contribuito notevolmente ad un cambiamento epocale che ha fatto uscire dalla clandestinità chi prima veniva considerato “anormale” soltanto perché non eterosessuale o con un’identità di genere diversa dal sesso biologico. La battaglia per il riconoscimento dei Pacs, patti di solidarietà civile, sul modello approvato in Francia, è diventata la principale istanza di Ag che ha avviato una campagna divulgativa per le coppie di fatto, caratterizzata da molte iniziative pubbliche a sostegno della proposta di legge. L’ultima è quella di sabato scorso quando a piazza San Lorenzo in Lucina a Roma si è celebrata una cerimonia simbolica che ha visto cinquanta coppie di fatto, in prevalenza omosessuali, dichiarare la propria unione e firmare i moduli per la registrazione davanti a un gruppo di consiglieri comunali, non soltanto romani, composto tra gli altri da Patrizia Sentinelli del Prc, da Enzo Foschi, Maurizio Bartolucci, Alessandro Zan, Andrea Benedino dei Ds, Monica Cirinnà dei Verdi.


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