L’amore di 52 coppie alla luce del sole

  
Stefano Bucaioni e Nicola Fois, la 1° coppia pacsata in Italia

Stefano Bucaioni e Nicola Fois, la 1° coppia pacsata in Italia

Da "Repubblica.it" del 21.05.05
Gay, a Roma è il Pacs day
In piazza San Lorenzo in Lucina cinquanta coppie hanno detto sì: gesto per attirare ‘attenzione sulla legge per le coppie di fatto

ROMA – Folla colorata e festante stamattina a piazza San Lorenzo in Lucina, nel cuore di Roma a due passi da Montecitorio, per il Pacs Day, il giorno delle unioni civili tra gay, lesbiche ma anche etero. ‘iniziativa è stata voluta dal’Arcigay Nazionale per attirare ‘attenzione del’opinione pubblica sulla legge ferma alla Camera per regolarizzare le coppie di fatto.

Insieme a una cinquantina di coppie, ‘erano Alessandro Zan, consigliere Ds a Padova, e i consiglieri comunali romani Patrizia Sentinelli del Prc, Pino Galeota dei Ds, Maurizio Bartolucci dei Ds, il presidente nazionale Arcigay, Sergio Lo Giudice, insieme con Franco Grillini e Vanni Piccolo, leader storici del movimento omosessuale in Italia. E poi ancora Katia Belillo dei Comunisti Italiani, il consigliere comunale di Roma Enzo Foschi, la leader di DìGayProject, Imma Battaglia.

"’ una giornata importante, che emozione", dicono due ragazzi, sui 30 anni, che si tengono per mano. Alcuni, a voler simboleggiare un vero e proprio matrimonio, portano dei fiori agli amici protagonisti del "Pacs".

Le coppie, dopo aver riempito dei moduli, si sono messe in fila davanti al pubblico ufficiale (da Foschi a Sergio Lo Giudice), che legge loro gli articoli del Pacs, che pur non avendo alcun valore legale, ha un forte significato simbolico. Seguono lo scambio di anello, baci e abbracci di rito, per la gioia dei fotografi. Finite le cerimonie, le coppie hanno sfilato lungo via del Corso fino in Campidoglio.

"Questa è u’iniziativa che non ha precedenti ma che si ripeterà in tutta Italia – ha detto Franco GrilliniPer questo daremo vita alla Lega Italiana per le Famiglie di Fatto (www.liff.it, ndr), u’associazione dal carattere laico che discuterà con tutte le consulte".

In concomitanza col Pacs day, Azione Giovani (An) ha organizzato una mobilitazione per la famiglia in 50 piazze di Roma, per dire no a matrimoni e adozioni per omosessuali. "A San Lorenzo in Lucina e in Campidoglio vediamo il vero volto del’Ulivo che, per interessi elettorali, strizza ‘occhio alla Chiesa cattolica e poi, in realtà, è portatore della peggior cultura del relativismo etico e morale", ha detto Federico Iadicicco, dirigente nazionale e presidente romano di Ag. E ancora: "Difendere la Famiglia significa difendere storia, cultura, tradizioni e valori che hanno caratterizzato la vita degli uomini. Diciamo no a matrimoni e adozioni gay e non ci sono pregiudizi ideologici in questa posizione".


Da ‘Unità del 22.05.05 di Delia Vaccarello
Libero Pacs in libera città – A Roma 50 unioni gay
Mario e Sergio, Viviana e Antonia da ieri «coppie» con il Patto civile di solidarietà. «Ora dateci la legge»

PACS Day in Campidoglio

PACS Day in Campidoglio

Roma – «IO E NICOLA siamo e diventeremo una famiglia», dice Stefano, occhi nerissimi e determinati. «Si costituisce il Patto civile di Solidarietà», conclude il celebrante. È la prima coppia a unirsi secondo un rito simulato che ha il sentore dell’ufficialità. Applauso festoso, lancio di riso, scatti dei fotografi, emozione che fa arrossire, e un bacio che suggella. Hanno meno di trent’anni, sono uniti da tre, guardano al futuro. Arrivi al centro di Roma e trovi cinquanta coppie che si tengono per mano. Davanti a loro un banchetto, con una tovaglia di colore amaranto che evoca la passione, vasi di fiori candidi, candele profumate. Dietro, alcuni consiglieri comunali, con una fascia trasversale che reca non il tricolore, ma l’arcobaleno: simbolo del movimento gay e della speranza di pace.

Cinquanta coppie sono in fila per la pace sociale. Oltre i pregiudizi che feriscono la dignità di tutti, pacsarsi — unirsi secondo il Pacs, patto civile di solidarietà — significa costruire una società senza conflitti tra etero e omosex, tra ciò che per gli uni è un diritto e per gli altri ancora un sogno. Si dice Pacs, si legge Pax. Le coppie in fila e i tanti presenti che assistono hanno le idee chiare: «Vogliamo che questo rito diventi realtà prestissimo».

Angelo e Pier Giorgio festeggiano le loro «nozze d’argento». Sono insieme da un quarto di secolo, sulle loro magliette c’è scritto «Swimingay». Hanno fondato il «Gruppopesce», sono nuotatori omosex. I corpi asciutti e morbidi hanno imparato a prendere l’onda dell’amore e a reggere l’urto dell’assenza di riconoscimento. «Nel mondo c’è molto bisogno di far vedere chi siamo. Guardateci: siamo uniti da un legame profondo». Firmano i moduli, copia di quelli adottati dai nostri cugini francesi. La grafia è tremula. Si abbracciano.

Le coppie sfilano: Gianni, 32 anni, e Alessandra, 26, etero; Celeste e Marina, trans; Mario e Sergio, Marco e Dario, Walter e Davide, gay. Che cosa c’è che fa deglutire, arrossare gli occhi, piangere? Enrico e Fabio sono due signori distinti, si amano da un tempo che non conosce inizio. Sono scossi. «Piango perché sono in piazza con Fabio». Anni, a decine, di amore tra le pareti dell’anima, del circolo associativo, della politica. Quando finalmente l’amore viene celebrato sotto il cielo di tutti, dentro una comunità varia, in una piazza della capitale, sembra che il silenzio sia stato sconfitto.

Ed è così. L’emozione è un’ostia condivisa. «La bellezza della nostra battaglia — dice Sergio Lo Giudice, presidente Arcigay — è nel mettere in gioco le emozioni più profonde». Pace sociale, desiderio di stabilità, creatività: sono la mano tesa degli omosex alla società. È così difficile capirlo? «Il Consiglio pastorale diocesano di Firenze ha discusso sulla comunione vietata a coppie di fatto e divorziati, dicono che non ci si può arroccare, che esistono le coppie gay — dichiara Aurelio Mancuso, segretario Arcigay, credente — La chiusura delle alte gerarchie non è l’unica posizione».

Un vasto schieramento sostiene il Pacs, presenti: Bellillo (Pdci), Manconi (Ds), Sentinelli (Prc), esponenti dei Verdi, dei radicali. Grillini, mente pensante della proposta sul Pacs che ha raccolto quasi duecento firme, cita la Liff, lega delle famiglie di fatto (www.liff.it). In prima fila circoli e leader storici, il Mieli con Rossana Praitano, Benedino e Concia di Gayleft, Alessandro Zan coordinatore della campagna per il Pacs, Vanni Piccolo, Imma Battaglia, le responsabili di Arcilesbica.

La fila delle coppie si allunga. «Vogliamo che il Patto sia legge domani»: Viviana, 24 anni, e Antonia, 40, arrivano in treno dalla Puglia, hanno dormito un’ora. Gli occhi sono densi del sonno perso e della speranza mai smarrita. Volete unirvi? «Sì». Che il Pacs sia con loro.


Da "La Gazzetta del Sud" del 22.05.05 di Adriana Terzo
Un «sì» soltanto simbolico, ma baci appassionati
La cerimonia festosa “celebrata” da consiglieri comunali e parlamentari diessini e comunisti – Cinquanta coppie omosessuali festeggiano, a due passi da Montecitorio, il “patto civile di solidarietà”, sollecitando la legge

ROMA — Si sono detti sì in modo simbolico, ma i baci appassionati scambiati davanti a decine di fotografi, turisti e cittadini curiosi, non erano affatto simbolici. Così, ieri, una cinquantina di coppie gay provenienti da ogni città ‘Italia, hanno voluto celebrare a Roma il «Pacs Day», ovvero la legge, ferma alla Camera, che, una volta approvata, darebbe una regolamentazione giuridica alle coppie di fatto. Ovviamente, non solo gay.

Ad officiare le unioni civili, numerosi consiglieri comunali insieme a deputati e parlamentari. Alessandro Zan, consigliere Ds a Padova, i romani Patrizia Sentinelli (capogruppo Prc), Pino Galeota (Ds), Maurizio Bartolucci (Ds), Enzo Foschi (Ds), Katia Bellillo dei Comunisti Italiani, il presidente nazionale Arcigay, Sergio Lo Giudice, insieme con Franco Grillini e Vanni Piccolo, leader storici del movimento omosessuale in Italia. Una festa colorata e festosa, a due passi da Montecitorio, ma anche seria.

Le coppie, di cui solo due eterosessuali, in ordinata fila ad aspettare il proprio turno e, dopo aver riempito un modulo con le proprie generalità, ascoltano in piedi gli articoli del Pacs che legge loro ‘ufficiale civile di turno. Pochi minuti di burocrazia che lasciano presto il campo a baci, abbracci e urla di gioia tra ‘applauso generale. Qualcuno lancia manciate di riso. La giornata del «Patto Civile di Solidarietà» promossa da Arci Gay e Arci Lesbica nazionali e organizzata insieme al Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli e Dì Gay Project in piazza San Lorenzo in Lucina, si è poi conclusa in Campidoglio dove i novelli sposi si sono recati tutti insieme, mano nella mano. Con una coda in serata per una mega festa alla discoteca Alpheus.

Franco Grillini ha voluto sottolineare come ‘Italia sia «il fanalino di coda ‘Europa, insieme ad Austria e Grecia». Per Vanni Piccolo, invece, «non ha importanza il nome che si vuole dare alla legge ma che venga al più presto dato seguito alla risoluzione di Strasburgo del’94 che prevede le pari opportunità per le persone omosessuali». In molti hanno voluto ricordare come il «Pacs» sia uno strumento più snello e meno vincolante del matrimonio cui si possono rivolgere, ma solo se lo desiderano, sia coppie gay che eterosessuali.

Ed ancora: che in Francia, Germania, Olanda, Belgio, Portogallo Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia, Islanda, Lussemburgo e nelle regioni spagnole di Catalogna, Aragona, Navarra, leggi specifiche riconoscono dignità e diritti alle coppie omosessuali mentre la Gran Bretagna, la Svizzera e la Croazia stanno per approvare leggi analoghe su proposta dei rispettivi governi.


Da "La Stampa" del 22.05.05
Pacs, 50 nozze gay in Campidoglio
LE COPPIE OMOSESSUALI HANNO FESTEGGIATO IL PRIMO GIORNO DEL RITO

ROMA – Il colpo d’occhio, innanzitutto. In nero lui, in bianco lui, mano nella mano, si avanzano trepidanti verso un ufficiale di stato civile che per l’occasione ha svestito la fascia tricolore e ne ha indossato un’altra arcobaleno, e quindi una formula non di rito («Oggi vi impegnate a esprimere vicendevole solidarietà»), due «sì» abbastanza intimiditi, bacio, fotografie.

Piazza San Lorenzo in Lucina, Roma: nella prima Giornata dei Pacs, formula un po’ criptica per dire «unioni tra i gay», cinquanta coppie omosessuali si sono «unite» in una cerimonia collettiva abbastanza festosa, in un tripudio di telecamere, di curiosi e anche di amici degli «sposi». Osservavano compiaciuti gli organizzatori, storici leader del movimento omosessuale italiano: Vanni Piccolo, Franco Grillini, Maurizio Palomba. Dice Grillini, che è presidente onorario dell’Arci Gay e deputato Ds: «Ne faremo tante altre di queste manifestazioni, in diverse città d’Italia. Abbiamo appena fondato la Liff – Lega italiana famiglie di fatto e chiederemo di entrare in tutte le consulte familiari di Comuni, Province e Regioni. I tempi sono maturi per la legge sui Pacs: dobbiamo trovare forme di tutela alle piccole e grandi discriminazioni nella vita quotidiana per le unioni gay».

Il Pacs (Patto civile di solidarietà) è oggetto di diverse proposte di legge, ma è malvisto dal mondo cattolico, che vede insidiato il matrimonio classico. «Posso capire la resistenza di chi non vuole comparare la Pacs al matrimonio; – sostiene Piccolo, presidente dell’assemblea nazionale Gay Left – l’importante è che abbia gli stessi effetti giuridici. Molti di noi sono stati esclusi dalla propria famiglia di origine, e questa battaglia che riconosce la solidarietà e l’affetto che si instaura tra due persone, viene da molto lontano». Si aggiunge la voce del diessino Luigi Manconi, eterosessuale, ma attento alle istanze del movimento gay: «Fui il primo – dice – a presentare una proposta di legge per istituire i Pacs nel 1994. E me ne sono occupato anche prima da sociologo dei comportamenti. Io sostengo il fondamento morale di queste unioni».

Intanto la cerimonia si dipana veloce. Una coppia si alterna all’altra. Qualcuno fugge subito via. Qualcun altro più estroverso si dilunga in baci appassionati per la gioia dei fotografi. Stefano e Nicola, giovani conviventi di Perugia, appena firmato l’impegno (che naturalmente non ha alcun valore legale, anticipa una legge che ancora non esiste) si sono precipitati a telefonare a casa. C’era la mamma di Nicola in ansia. «Era combattuta. Un po’ le sarebbe piaciuto esserci, un po’ la turbava la risonanza mediatica. Ma capisce che per noi è importante questa battaglia». A «officiare» con la fascia multicolore ci sono diversi consiglieri comunali di tante città italiane. C’è anche Andrea Benedino, assessore all’Istruzione di Ivrea: «L’idea è di mettere in piazza che le coppie di fatto sono una realtà. Questi ragazzi pongono delle domande alla politica e aspettano risposte. Spesso subiscono discriminazioni. I Pacs potrebbero essere una risposta».

«In Italia quasi due milioni di coppie di fatto aspettano di vedersi riconosciuti giuridicamente i loro diritti». Lo ha detto Alessandro Zan, ingegnere e consigliere comunale a Padova, introducendo il convegno in Campidoglio che ha chiuso il «Pacs Day», la manifestazione, promossa da Arci Gay e Arci Lesbica nazionali e organizzata insieme con il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli e Dì Gay Project. «La nostra proposta di legge è meno vincolante di un matrimonio – ha aggiunto Zan – ma ci sembrava ‘unica strada percorribile perché comunque tutela gli aspetti più importanti della vita a due. È stato commovente vedere tante ragazze e ragazzi chiedere che fosse pubblicamente e solennemente riconosciuta la loro unione. La politica passa anche da queste cose». Davanti ad almeno duecento convenuti, diverse coppie di novelli sposi hanno dato testimonianza della loro unione.


Da "La Padania" del 22.05.05
“Oggi sposi” gay a Roma
50 COPPIE OMOSEX UNITE CON UN PATTO

Roma – Si sono detti sì in modo simbolico, ma i baci appassionati scambiati davanti a decine di fotografi, turisti e cittadini curiosi, non erano affatto simbolici. Così, ieri, una cinquantina di coppie gay provenienti da ogni città d’Italia, hanno voluto celebrare a Roma il Pacs Day, ovvero la legge, ferma alla Camera, che, una volta approvata, darebbe una regolamentazione giuridica alle coppie di fatto.

Ad officiare le unioni civili, numerosi consiglieri comunali insieme a deputati e parlamentari. Alessandro Zan, consigliere Ds a Padova, i romani Patrizia Sentinelli (capogruppo Prc), Pino Galeota (Ds), Maurizio Bartolucci (Ds), Enzo Foschi (Ds), Katia Bellillo dei Comunisti Italiani, il presidente nazionale Arcigay, Sergio Lo Giudice, insieme con Franco Grillini e Vanni Piccolo, leader storici del movimento omosessuale in Italia. Una festa colorata e festosa, a due passi da Montecitorio. Le coppie, di cui solo due eterosessuali, dopo aver riempito un modulo con le proprie generalità, hanno ascoltato gli articoli del Pacs letti dall’ufficiale civile di turno.

Pochi minuti di burocrazia hanno lasciato presto il campo a baci, abbracci e urla di gioia tra l’applauso generale. Qualcuno ha lanciato manciate di riso. La giornata del Patto Civile di Solidarietà promossa da Arci Gay e Arci Lesbica nazionali e organizzata insieme al Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli e Dì Gay Project in piazza San Lorenzo in Lucina, si è poi conclusa in Campidoglio dove i novelli sposi si sono recati tutti insieme, mano nella mano. Franco Grillini ha voluto sottolineare come l’Italia sia “il fanalino di coda d’Europa, insieme ad Austria e Grecia” mentre da ieri è attivo il sito www.liff.it, ovvero il sito dedicato alle famiglie di fatto. Per Vanni Piccolo, invece, “non ha importanza il nome che si vuole dare alla legge ma che venga al più presto dato seguito alla risoluzione di Strasburgo del’94 che prevede le pari opportunità per le persone omosessuali”.

In molti hanno voluto ricordare come il Pacs sia uno strumento più snello e meno vincolante del matrimonio cui si possono rivolgere, sia coppie gay che eterosessuali. Inoltre, che in Francia, Germania, Olanda, Belgio, Portogallo Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia, Islanda, Lussemburgo e nelle regioni spagnole di Catalogna, Aragona, Navarra, leggi specifiche riconoscono dignità e diritti alle coppie omosessuali mentre la Gran Bretagna, la Svizzera e la Croazia stanno per approvare leggi analoghe su proposta dei rispettivi governi.


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