Un’occasione mancata di civiltà. Questo dimostra come, nonostante tutti i politici continuino a ripetere che gay, lesbiche e transessuali non sono più discriminati, ancora molta strada sia da fare per la piena accettazione di chi ha un diverso orientamento sessuale”.
Arcobaleno, il coordinamento delle associazioni che si occupa dell’organizzazione del Pride Milano 2005, commenta così la notizia della mancata concessione del patrocinio da parte del Comune di Milano alla manifestazione nazionale del 4 giugno prossimo.
“Ha prevalso il bigottismo di chi non riesce a guardare oltre la superficie. La sfilata è prima di tutto una richiesta di diritti civili, che ancora oggi ci sono negati. Lo si può fare percorrendo la città in silenzio, con le bandiere o la fanfara, oppure in modo allegro e scanzonato. Le provocazioni e la malizia sono nell’animo di chi giudica, non di chi manifesta gioiosamente. Prova ne siano tutte quelle mamme e quei papà che vengono insieme ai loro bambini a manifestare con noi, insegnando loro cosa sia la tolleranza e il rispetto dell’altro”.
“Un grazie comunque all’assessore Maiolo che si è fatta portavoce presso la giunta e a tutti gli assessori e i consiglieri comunali che, appoggiando la nostra richiesta, han dimostrato che anche a Milano esiste uno spirito laico e liberale, che non teme di sfidare i pregiudizi e i luoghi comuni. Un grazie per aver capito che la nostra lotta non è in contrapposizione ai valori della famiglia, ma anzi va proprio nella direzione opposta, verso il rafforzamento dei legami tra le persone che non possono accedere all’istituto del matrimonio. Invitiamo l’assessore e i consiglieri tutti a scendere in piazza con noi il 4 giugno e a venirci a trovare al “Le Village”. Saranno i benvenuti, come lo sono i cittadini della splendida Milano”.