La Spagna approva il matrimonio di tutte e tutti

  
Il manifesto del Pride di Madrid 2005

Il manifesto del Pride di Madrid 2005

“La Spagna oggi non ha approvato il ‘matrimonio gay’, ma ha liberato il matrimonio da vincoli discriminanti e antistorici, trasformando il matrimonio eterosessuale nel matrimonio di tutti, dandogli nuove ali per volare verso il futuro”. É questo il commento del presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice, alla notizia dell’approvazione definitiva della legge voluta in Spagna dal premier José Louìs Zapatero.

“La Spagna, da sempre nostra sorella, ancora una volta nella storia ci indica la strada — prosegue Lo Giudice – Questa è la Spagna della resistenza al franchismo, dei canti di libertà di Federico Garcia Lorca, della denuncia di Picasso della violenza dell’uomo sull’uomo.

La nuova legge ristabilisce la piena uguaglianza di dignità e dirittin riconosciuta a tutti i cittadini dalle Costituzioni degli stati democraticin moderni; estende diritti, senza toglierne ad alcuno. Le famiglie omosessuali non saranno di alcun danno alle famiglie eterosessuali, come il diritto di voto delle donne non è di danno a quello degli uomini, la fine della schiavitù dei neri, non è stata di danno alla libertà dei bianchi”.

Una delegazione di Arcigay, guidata dal presidente nazionale e dal responsabile esteri Renato Sabbadini, sfilerà alla testa del corteo del grande Gay pride spagnolo previsto tra due giorni, sabato 2 luglio, a Madrid.

In Italia le organizzazioni omosessuali non chiedono il matrimonio, ma il riconoscimento giuridico tramite l’introduzione del nuovo istituto del Pacs,
Patto civile di solidarietà
, aperto anche alle coppie gay e lesbiche, che regoli diritti e doveri reciproci quali l’assistenza ospedaliera, la successione, le condizioni fiscali e patrimoniali.

Si tratta di garantire a due persone che scelgano di condividere una parte importante della propria vita una serie di responsabilità e diritti reciproci: assistersi liberamente in ospedale in caso di malattia, prendere decisioni importanti sulla salute del partner in caso di sua incapacità, ereditare reciprocamente senza gli svantaggi di un testamento, ricevere la pensione di reversibilità, essere tutelati in caso di separazione, godere della miriade di diritti e agevolazioni concesse alle coppie eterosessuali sposate.

In Europa salgono a 15, con il voto spagnolo, gli stati che riconoscono già, in forme diverse, le unioni dello stesso sesso: Danimarca, Norvegia, Islanda, Svezia, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Finlandia, Ungheria, Francia,
Gran Bretagna, Germania, Slovenia, Spagna, Portogallo
. Tra questi Olanda, Belgio e Spagna hanno esteso il matrimonio vero e proprio alle coppie del medesimo sesso.

Nell’America del Nord il Canada ha approvato ieri l’estensione del matrimonio alle coppie dello stesso sesso, così come fa da tempo lo stato americano del Massachusetts. Altri due stati Usa, quelli del Vermont e del Connecticut si sono invece dotati di leggi che riconoscono altrimenti le unioni omosessuali.


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