Una sentenza che minaccia la volontà europeista dell’Italia

  

"Una sentenza etica, di stampo reazionario e indegna di un paese che siede nell’Unione Europea”.

Antonio Garullo e Mario Ottocento

Antonio Garullo e Mario Ottocento

Questo il commento del presidente nazionale di Arcigay Sergio Lo Giudice alla sentenza del Tribunale di Latina che ha detto no alla trascrizione nell’anagrafe della città laziale del matrimonio stipulato in Olanda nel 2001 da Antonio Garullo e Mario Ottocento.

Il rifiuto è stato motivato dal fatto che “Allo stato del’evoluzione della società italiana il matrimonio tra persone dello stesso sesso contrasta con la storia, la tradizione, la cultura e la comunità italiana”.

“Si tratta — prosegue Lo Giudice — di motivazioni incomprensibili. Ogni norma innovativa, ogni riforma legislativa rappresenta un momento di discontinuità con la storia e la tradizione di un paese. Il voto alle donne, il divorzio, lo stesso ingresso nell’Unione Europea sono stati atti di grande apertura alla modernità , sicuramente non in sintonia con la storia e la tradizione italiana”.

Solo due giorni fa il Parlamento di Strasburgo ha approvato una Risoluzione in cui invita la Commissione Europea a “presentare una comunicazione sugli ostacoli alla libera circolazione nel’Unione Europea delle copie omosessuali sposate o legalmente riconosciute".

“È inconcepibile — conclude Lo Giudice — che un diritto affermato da più Paesi dell’Unione Europea e il cui riconoscimento in tutti i paesi membri è richiesto a più riprese dal Parlamento Europeo sia considerato una minaccia per la comunità italiana e la sua cultura: questa sentenza è una minaccia alla forte vocazione europeista degli italiani.”


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