Un “condominio amico” per i single

  

Prendi trenta single, in maggioranza gay e lesbiche che ruotano attorno alla Fondazione Sandro Penna, ma anche amici, donne e uomini etero e soli. Fascia d´età, ma solo indicativa, dai 40 in su. Mettili attorno a un tavolo a discutere di un nuovo modo di abitare, un desiderio di «famiglia non tradizionale» che tenga lontano la solitudine e la difficoltà del quotidiano senza il supporto di una rete familiare. Recupera l´esperienza nata proprio in Piemonte con la prima società di mutuo soccorso di Pinerolo nel 1848 «aiuto e sostegno reciproco, scambievole istruzione». Il risultato, in questa Torino che conta 380 mila persone che vivono sole – molti anziani e numerosi, più o meno sommersi, problemi di solitudine – è un progetto innovativo, il primo del genere in Italia, che si chiama Friendly home, vivere fra amici. Un grande condominio con alloggi totalmente indipendenti ma spazi comuni da condividere per accoglienza, feste, riunioni di gruppo. Attività culturali, anche una biblioteca. E poi servizio infermieristico con presenza di medico in sede, se necessario, e servizio di colf per chi lo desidera. All´estero, dove la vita condivisa fra adulti non è ancora tabù da infrangere come a casa nostra, non è una novità. Sono le Wohngemenshaft di Berlino, sono le comunità in larga parte omosessuali e solo in qualche caso miste, attive da tempo a Parigi, Amsterdam, Londra o Madrid.

Il progetto torinese ha raccolto adesioni entusiastiche. Solo con il passaparola i potenziali residenti del palazzo sono ormai più di trenta. Ma la campagna adesioni continuerà anche a settembre, al rientro delle vacanze. Ora che il piano è definito e i principi condivisi, si sta cercando il condominio che meglio possa rispondere alle esigenze del gruppo. I primi contatti con il Comune di Torino ci sono stati. La richiesta non è tanto quella di avere contributi quanto collaborazione. «Mi sembra che la disponibilità a darci una mano ci sia. D´altronde siamo convinti come Torino dove non si fa altro che parlare di come affrontare la solitudine ci sia bisogno di nuove formule – racconta Enzo Cucco, direttore della Fondazione Sandro Penna ed ex-assessore regionale che con il presidente della Fondazione Sandro Penna Angelo Pezzana, Enzo Francone e Marco Silombria guida il gruppetto che ha lanciato l´idea – Siamo disposti a comprare un terreno e costruire, oppure a ristrutturare un edificio. Potrebbe comprare un gruppo ristretto costituendo una cooperativa e poi affittare agli altri».

Il principio di fondo è proprio quella di socialità e mutualità, aggiunge Enzo Francone «Non a caso ci rifacciamo all´esperienza delle società di mutuo soccorso. Alla base siamo amici, omosessuali ed etero, tutti accomunati da questo desiderio di progettare una vita indipendente ma comune fra persone tolleranti disposte all´aiuto reciproco».

Quartieri privilegiati nessuno, «ma non ci dispiacerebbe che fosse una zona alla ricerca di una nuova identità, anche degradata – dice Cucco – Potrebbe essere San Salvario, o il Lungo Dora». In generale, nel condominio Friendly home abiteranno persone autosufficienti. Anche se, assicurano i promotori, se per qualcuno le condizioni dovessero cambiare tutto deve essere pronto per prendersi cura di lui.


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